Manovre salvavita. Nisi e Bellocchi: educazione e prevenzione in Italia devono diventare valore culturale
Civitella, Udine, Mantova. In queste città, per citare i casi degli ultimi giorni riportati dalla cronaca, si è dimostrato concretamente che la conoscenza delle manovre salvavita fa la differenza tra la vita e la morte. Troppo spesso si leggono notizie di persone che potevano essere salvate ma non hanno avuto la fortuna di incontrare chi conoscesse determinate prassi oppure, di contro, che oggi sono in vita perché qualcuno ha praticato loro le semplici, ma fondamentali, manovra salvavita.
“La Croce Rossa Italiana è da sempre in prima linea per diffondere tale fondamentale conoscenza, un patrimonio che l’Associazione vuol diffondere a tutta la popolazione italiana e trasmettere non come un’abilità specifica, ma come valore culturale. Ci stiamo muovendo coralmente come CRI – spiega il Consigliere Nazionale, Massimo Nisi – per arrivare a diffondere una cultura dell’educazione ai corretti stili di vita e alla prevenzione. Nonostante l’Associazione sia molto attenta alla diffusione di queste buone prassi (lo dimostrano le ripetute campagne, i flash mob, l’educazione nelle scuole) dobbiamo aumentare gli sforzi per far conoscere le pratiche salvavita, fondamentali in caso di necessità, a fasce di popolazione sempre più estese. In tal senso, la proposta dei defibrillatori nei centri anziani, o quella al Governo del nostro Presidente Nazionale, Francesco Rocca, circa l’inserimento dell’insegnamento delle stesse nel corso per il conseguimento della patente, sono un importante esempio”.
“Noi Giovani di Croce Rossa – spiega Gabriele Bellocchi, Vicepresidente Nazionale e Rappresentante Giovani, lavoriamo già da tempo sull’educazione. Oltre alla promozione degli stili di vita sani e sicuri, alla risposta alle situazioni di emergenza e alle calamità naturali, infatti, nelle scuole italiane insegniamo le manovre salvavita, grazie a un ormai pluriennale Protocollo con il MIUR www.cri.it/miur . L’offerta formativa che la Croce Rossa Italiana ha predisposto comprende numerose attività. Ora l’obiettivo è quello di entrare sempre più nel sistema scuola, fin dalla tenera età. Il sogno è che, nel futuro, non accada più che una ragazza di 14 anni (mi riferisco al caso di Udine) muoia a seguito di un malore, senza che nessuno nell’istituto abbia le conoscenze per tentare di rianimarla in attesa dei soccorsi. Perché vediamo un futuro dove tutti i cittadini italiani siano in grado di farlo”.
- Gabriele Bellocchi
- Massimo Nisi