"E' bello poter dire oggi a qualcuno come mi sento". Dall'Indonesia la storia di Eliza supportata dal servizio psicologico della Croce Rossa

 
"E' bello poter dire oggi a qualcuno come mi sento". Dall'Indonesia la storia di Eliza supportata dal servizio psicologico della Croce Rossa
© IFRC

Era un venerdì come un altro per Eliza, 17 anni, che quella sera stava facendo una doccia e si preparava a passare una tranquilla notte in casa, quando la terra ha iniziato a tremare.

Sapevo che era il terremoto– racconta Eliza- ma non sono riuscita a uscire subito dal bagno. Le scosse erano troppo forti. Quando finalmente ho aperto la porta, ho visto mia mamma in salotto e l’ho portata fuori con me”.

Per strada era il caos. “Le persone gridavano, urlavano e provavano a correre ma lo tsunami si stava avvicinando sempre di più”. 

A quel punto Eliza decide di fermare un motociclista implorandolo di portare sua madre con sé. “Gli ho chiesto di salvarla. Io sono giovane, posso correre. Non potevo sopportare l’idea di perdere mia mamma.

Quella notte pensava che non avrebbe mai più rivisto la sua famiglia. Separata dalla madre, ha trovato il conforto e l’aiuto di un’insegnante di scuola che l’ha portata in un’area sicura dove passare la notte.

Ho pianto tutto il tempo pensando ai miei familiari. Credevo che non li avrei mai più rivisti”. Al risveglio invece la buona notizia. La sua famiglia era viva, la stava cercando ed Eliza poteva riabbracciare finalmente sua madre.

Eliza oggi è assistita dal servizio di supporto psicologico della Croce Rossa Indonesiana. Come per migliaia di persone che vivono lungo la costa nel quartiere di Tondo (Palu), però, non può tornare a casa. Migliaia di abitazioni, incluse quella di Eliza, sono distrutte o impraticabili a causa della forza devastante dello tsunami.

Sono decine di migliaia le persone in attesa di raggiungere zone più sicure e molte di loro vivono in rifugi di fortuna o nelle tende. Anche a distanza di qualche settimana la paura e il trauma del terremoto e dello tsunami sono profondi e presenti.

Le squadre della Croce Rossa dell’Indonesia e del Qatar, specializzate nel supporto psicologico, stanno organizzando numerose attività per le persone che vivono nelle aree di evacuazione, incoraggiandole a esprimere i propri sentimenti e ad affrontare il trauma della tragedia.

“Sono molto contenta di partecipare a queste sessioni”, afferma Eliza “È bello poter dire a qualcuno come mi sento, condividere storie su come lo tsunami mi ha cambiata”. “Credo ci sia un grande senso di solidarietà nel radunare insieme le persone che hanno perso tutto, perché chi più di noi può capire meglio la perdita?

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