Giornata del Rifugiato, sette Società nazionali europee della Croce Rossa al lavoro per ESIRAS

Primo meeting internazionale per il progetto che favorisce l’inclusione socio-lavorativa di rifugiati e richiedenti asilo

Diritti Umani. Valastro (CRI): gravissime violazioni negli ultimi anni. La persona deve tornare al “centro”
 Diritti Umani. Valastro (CRI): gravissime violazioni negli ultimi anni. La persona deve tornare al “centro”
  

Due anni di durata, sette Società Nazionali europee della Croce Rossa coinvolte, 1.200 beneficiari tra rifugiati e richiedenti asilo. Sono i numeri presentati durante il primo meeting internazionale del progetto Esiras, organizzato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Attivato dalla Commissione Europea per l’Occupazione e l’Integrazione Sociale e realizzato dalla Croce Rossa in Italia, Francia, Inghilterra, Danimarca, Austria, Slovenia e Cipro con il coordinamento della Croce Rossa spagnola e il sostegno della Federazione Internazionale, il progetto ha infatti l’obiettivo di fa-vorire l’occupazione professionale e l’integrazione sociale di rifugiati e richiedenti asilo, attraverso attività mirate, workshop e veri e propri training. Un percorso quello dell’inclusione sociale delle per-sone migranti su cui la Croce Rossa Italiana è attiva da tempo e che passa anche e soprattutto per la ricerca del lavoro. È però fondamentale che lo sforzo in questa direzione sia condiviso a livello europeo come dimostra il meeting di oggi.Quattrocento le persone migranti che verranno coinvolte complessivamente in Italia, individuate nell’area di Milano, dove a maggio sono iniziati i colloqui individuali con i beneficiari per realizzare il bilancio delle competenze linguistiche e professionali. Una fase preparatoria a quella clou del  pro-getto in cui sono stati simulati colloqui, telefonate di lavoro e possibili situazioni di difficoltà. Un mo-do per avvicinare queste persone al mondo del lavoro in Italia, fornendo strumenti utili a compren-dere il contesto socio-lavorativo e a presentarsi nel migliore dei modi. Per questo, durante i work-shop e le sessioni informative l’attenzione viene posta sui modi di dire, sui comportamenti da evitare in determinate situazioni, su come scrivere un curriculum e sul linguaggio del corpo, così da valoriz-zare le capacità e le caratteristiche di ogni partecipante, che verrà poi indirizzato secondo le sue in-clinazioni e competenze verso associazioni e realtà professionali del territorio.Il progetto ESIRAS si concluderà nel 2019 ma sta già portando i primi risultati, con i primi 15 rifugiati e richiedenti asilo che hanno iniziato un corso di formazione sulla ristorazione e che avranno così la possibilità di arricchire le proprie capacità e seguire il sogno di lavorare nella cucina di un ristorante italiano. 

 

Diritti Umani. Valastro (CRI): gravissime violazioni negli ultimi anni. La persona deve tornare al “centro”
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