Missione Rocca a Gaza per supportare la Mezzaluna Rossa Palestinese

 

Missione Rocca a Gaza per supportare la Mezzaluna Rossa Palestinese
Tommaso Della Longa / IFRC
 
Missione Rocca a Gaza per supportare la Mezzaluna Rossa Palestinese
Tommaso Della Longa / IFRC
 
 

La mancanza di speranza, il dolore di una terra che non trova pace, il buio di un popolo che non vede luce, la sofferenza quotidiana. Sono le immagini di Gaza, dove mi trovo in questi giorni, che attraversano gli occhi e restano fisse nella mente. Mi trovo qui per ringraziare ogni singolo volontario della Mezzaluna Rossa Palestinese da parte di tutto il Movimento Internazionale, perché ad ogni richiesta di aiuto, la loro risposta imparziale e neutrale non è mai venuta a mancare, neanche in questi giorni così difficili.

Così il presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), Francesco Rocca, inizia il racconto della delicata missione in corso, attraverso il suo sito ufficiale, in una terra martoriata dove la Consorella locale sta vivendo momenti drammatici con coraggio e passione, commuovendo tutto il mondo di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. 

“Proprio per questo motivo sono qui: dire grazie ai volontari – continua Rocca – per il loro costante supporto ai più vulnerabili e per la grande attenzione e dedizione che prestano a chiunque si trovi in difficoltà in una situazione davvero critica”.

Il Presidente Rocca prosegue ricordando che le ultime violenze hanno visto gli operatori umanitari, purtroppo, ancora più coinvolti: durante gli scontri dei giorni passati, infatti, sono rimasti feriti sei volontari impegnati a prestare soccorso nella Striscia di Gaza. “Ho avuto l’occasione di incontrarli personalmente negli ospedali in cui si trovano – sottolinea Francesco Rocca – insieme ai tanti feriti, e di lasciarmi emozionare dalle loro parole di umanità e grande forza. Porterò con me la loro sofferenza, continuerò a difendere i più deboli insieme a tutti i nostri volontari e mai lascerò la Mezzaluna Rossa Palestinese da sola. Ziad, Amat, Youssef, sono solo alcuni dei nomi dei volontari che giorno dopo giorno operano incarnando lo spirito di Henry Dunant e dei nostri Principi fondamentali e che non possono e non devono essere un obiettivo da colpire”.

I bisogni umanitari, ricorda poi il Presidente CRI-IFRC, sono immensi: la disoccupazione ha raggiunto livelli mai toccati, i beni di prima necessità sono sempre più difficili da reperire e le ore di elettricità sono sempre di meno. Il carburante, inoltre, non è più sufficiente a sostenere il grande numero di generatori necessari a far funzionare anche gli ospedali, a loro volta sotto una grande pressione dovuta al gran numero di persone che necessitano di trattamenti a lungo termine, costretti ad attendere a lungo l’arrivo di medicinali. Il sistema sanitario di Gaza ha infatti subito un sovraccarico tale da spingerlo praticamente al collasso

La lunga analisi termina con un appello alla Comunità Internazionale: “Bisogna accendere i riflettori su una situazione che a Gaza sembra non trovare soluzione, un’area dove la popolazione sente ormai la mancanza di speranza nel futuro. É importante che la Comunità Internazionale aumenti i suoi sforzi per aiutare tutti coloro che vivono qui, qui per richiamare tutte le parti al rispetto delle Convenzioni di Ginevra e della sacralità del ruolo dell’operatore sanitario e per instaurare le basi di nuovi dialoghi che possano portare ad aperture e spiragli di nuova speranza per la popolazione di Gaza”.

 
 

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Tommaso Della Longa / IFRC
 
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Categorie: News

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