Croce Rossa Italiana in Bangladesh per supportare la Mezzaluna Rossa nelle attività in favore delle persone in fuga dal Myanmar
Una delegazione capeggiata dal presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, si trova in questi giorni in missione in Bangladesh, per toccare con mano la delicata situazione delle oltre 507.000 persone che, dallo scorso 27 agosto, hanno attraversato il confine Myanmar-Bangladesh, fuggendo dalla violenza nelle aree settentrionali dello stato di Rakhine, e fornire il maggior supporto possibile alla Consorella locale. La maggior parte di loro sono donne e bambini che, in questo momento, vivono in insediamenti improvvisati nella città di Cox’s Bazar, in condizioni disastrose.
© Matteo Micucci
Si tratta di una delle crisi più complesse della regione degli ultimi decenni: cibo, acqua, assistenza sanitaria, igiene e un ricovero sono le priorità. “Ho potuto constatare – ha spiegato Francesco Rocca in un primo resoconto pubblicato sul sito www.francescorocca.eu – come i volontari della Mezzaluna Rossa del Bangladesh abbiano fornito una risposta tempestiva, distribuendo kit di emergenza, soccorso medico e aiutando le persone a contattare i parenti. Ogni giorno si lavora duramente a Cox’s Bazar. Sono presenti squadre nazionali di risposta alle catastrofi e gruppi che forniscono assistenza sanitaria. Anche la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sta sostenendo al massimo i volontari impegnati in queste delicate operazioni, donando forniture di emergenza per quasi 100.000 persone. Ma migliaia di famiglie rimangono senza cibo, acqua, un luogo asciutto per dormire e assistenza sanitaria. Bisogna fare di più”.
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Il rischio di epidemie è estremamente elevato e la campagna di vaccinazione contro il colera (che partirà a breve) è sicuramente un passo importante verso la protezione delle persone, ma non è tutto. Sono anche state attivate tre cliniche mobili che hanno già curato circa 4.000 persone, con casi che vanno da ferite da proiettili e ustioni a diarrea, febbre, problemi respiratori, malnutrizione e disidratazione. Un ospedale di campo della Croce Rossa, con un’unità di isolamento per 40 persone, sarà aperto nei prossimi giorni.
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