Bangladesh, crisi del Rakhine. L’allarme della Federazione Internazionale Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: a rischio un’intera generazione di bambini
Sono più di 380.000 i bambini a rischio in questo momento nel sud-est del Bangladesh a causa della crisi umanitaria, in corso da 6 mesi ormai.
Ragazzi e ragazze sono fuggiti da terribili violenze in Myanmar, sono riusciti a viaggiare a piedi o in barca per raggiungere il Bangladesh e ora sopravvivono in campi inadeguati e sovraffollati a Cox’s Bazar, interamente dipendenti dagli aiuti umanitari. Con un futuro incerto e nessuna soluzione in vista, il mondo non può permettere che questi bambini e ragazzi perdano il proprio futuro.
Md Feroz Salah Uddin, Segretario Generale della Mezzaluna Rossa del Bangladesh.
A sei mesi dai disordini del 25 agosto dello scorso anno, che provocarono l’esodo di poco meno di 700mila persone dal Myanmar, la Mezzaluna Rossa del Bangladesh, sostenuta dalla Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa (IFRC), è riuscita a raggiungere più di 250mila persone con aiuti di emergenza tra cui cibo, acqua e assistenza sanitaria, compreso il supporto psicologico per adulti e bambini. Le agenzie umanitarie, il Governo, le comunità di accoglienza e gli sfollati hanno lavorato insieme per migliorare e stabilizzare la situazione. Ma in assenza di una soluzione politica, il futuro è sempre più incerto.
Il segretario generale della IFRC Elhadj As Sy ha affermato che:
La vita nel campo è incredibilmente dura per tutti, ma i bambini e gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili. I bambini non hanno i mezzi per affrontare il ricordo della violenza subita o di cui sono stati testimoni. Affrontano quotidianamente problemi come la malnutrizione e le malattie. Non hanno nessuna opportunità di studiare e andare a scuola e sono potenziali vittime di traffico e sfruttamento. In più sta per arrivare la stagione delle piogge che potrebbe aggravare una situazione già molto complessa. L’UNHCR stima che sono 7.600 i bambini soli, separati dalle loro famiglie. Nessun bambino dovrebbe sopportare il peso di una tale crisi creata dagli adulti.
La situazione è infatti estremamente delicata. La stagione dei monsoni e dei cicloni in arrivo e il rischio di un’epidemia potrebbero scatenare un disastro in una situazione già fortemente complicata. Le Società Nazionali della Mezzaluna Rossa e della Croce Rossa, coinvolte negli aiuti a Cox’s Bazar, stanno pianificando un forte intervento in vista di un peggioramento della situazione. Continuano nel frattempo a lavorare sulla resilienza delle comunità e a fornire assistenza umanitaria a più di 200mila persone. La Croce Rossa Italiana, presente a Cox’s Bazar insieme con la consorella del Bangladesh con una clinica medica mobile da ottobre scorso, è riuscita a portare assistenza e cura a più di 25mila persone. Oltre a garantire il supporto psicologico e a lavorare in stretta sinergia con la Croce Rossa del Giappone, grazie alla presenza di volontari e operatori in grado di far fronte in modo professionale alle numerose sfide in una delle crisi umanitarie peggiori degli ultimi decenni.