Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas

 

Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
 Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
  

È stata inaugurata ieri la mostra fotografica “Una storia di accoglienza. Il centro per richiedenti asilo Teobaldo Fenoglio di Settimo Torinese”. Ad ospitarla, dall’8 al 25 febbraio 2018, è il Museo Nazionale del Cinema, sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana. Dodici immagini di grande formato che raccontano la vita nei centri di accoglienza, il tutto filtrato dall’occhio e dalla macchina fotografica di Uliano Lucas, reporter di fama internazionale.

Non ero mai stato in un campo di accoglienza e quando ho visitato quello di Settimo sono stato folgorato dall’idea di viverlo e di capirlo per raccontarlo. Il compito di un fotografo è chiedere, parlare, capire, spiegare perché fa delle foto. E quando qualcuno decide di donarsi facendosi fotografare si stabilisce un rapporto profondo di fiducia, di rispetto, di conoscenza.

Uliano Lucas, fotoreporter.

 

Le immagini diventano strumento di conoscenza e scoperta di un mondo sconosciuto ai più, narrano una storia fatta di umanità e solidarietà, un esempio virtuoso di gestione. Uliano Lucas descrive la vita nella “terra di mezzo” dei centri di accoglienza. Oltre il viaggio in mare, oltre gli arrivi faticosi verso la riva, porta la sua macchina fotografica dentro al luogo in cui la persona svestita e affamata trova una tenda o una casa e tenta di ritrovare la speranza di una vita da ricostruire.   

 Una storia di accoglienza. A Settimo Torinese la mostra fotografica di Uliano Lucas

Lucas presenta il sistema organizzato dell’assistenza nel centro Teobaldo Fenoglio di Settimo Torinese, gestito dalla Croce Rossa Italiana. Racconta la quotidianità del “villaggio” dentro e fuori dal centro: le attività di cura e quelle educative, i momenti di socializzazione, le motivazioni e le professionalità presenti, i medici, gli operatori, gli insegnanti, i migranti stessi coinvolti nell’assistenza ai nuovi arrivati. E poi i luoghi di aggregazione fuori dal centro: la Biblioteca Archimede, le scuole professionali, i corsi di lingua italiana, la moschea e gli altri luoghi di culto. È un’indagine sociologica che fissa sulla carta fotografica le aspirazioni di chi arriva, di chi parte e di chi guarda, ognuno cittadino a suo modo di un territorio che abita e che vive giusto il tempo per rialzarsi.”Uliano Lucas, con questo lavoro, ci regala un viaggio, spesso precluso a tante persone, che ci consente di conoscere realtà positive del nostro Paese – ha sottolineato Francesca Basile, Responsabile attività migrazione della Croce Rossa Italiana – spesso un esempio che non fa rumore non viene raccontato. Invece è proprio questo il momento di raccontare queste storie positive di accoglienza”.Le immagini in mostra e il libro, edito da Mudima Editore, si fanno strumento di conoscenza, di riflessione, di scoperta, di fronte alla non conoscenza che genera ostilità e paure. Raccontano un esempio virtuoso di come può essere gestita l’assistenza di fronte alle “emergenze umanitarie” di questi anni, legate alla fuga da paesi segnati dalla guerra o dall’indigenza, e al contempo si offrono come testimonianza solidale delle vite ferite e sospese di giovani uomini e donne, famiglie e bambini che nel viaggio attraverso il Mediterraneo cercano la possibilità e il diritto di immaginarsi e costruirsi di nuovo un futuro.”Lucas è riuscito a raccontare in modo straordinario il Centro Fenoglio per quello che è. Una terra di mezzo dove le persone arrivano, ritrovano la speranza e iniziano una nuova vita. E’ l’esempio di una integrazione possibile. Credo che il messaggio più forte che la mostra di Lucas potrà portare in giro è che la buona accoglienza in Italia è possibile e il Centro Fenoglio lo di dimostra” ha concluso Elena Piastra, vicesindaco di Settimo.

  

Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
 Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
  

Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
 Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
  

Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
 Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
  

Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
 Una storia di accoglienza. Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra fotografica di Uliano Lucas
  

 

Uliano Lucas

Fotoreporter freelance in Italia, in cinquant’anni di carriera ha collaborato con molte importanti riviste e giornali ed è divenuto simbolo di uno stile fotografico attento e impegnato, che vede il giornalismo e il fotogiornalismo come strumenti di democrazia. Ha realizzato per decenni reportage su temi sociali (immigrazione, industrializzazione, cambiamento) e da scenari di guerra e di lotta per la democrazia (dal Portogallo di Salazar alle guerre di liberazione in Africa, dalla Giordania al conflitto nei Balcani).

Centro Teobaldo Fenoglio

Il “T. Fenoglio” di Settimo Torinese è uno dei più importanti centri di accoglienza nazionali. Nella struttura esistono due progetti: di prima accoglienza e SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

La mostra e il libro sono un progetto della Città di Settimo Torinese, della Croce Rossa Italiana e del Museo Nazionale del Cinema di Torino.La mostra è realizzata con il patrocinio del Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo, della Regione Piemonte e della Città di Torino, con il contributo di SPRAR – Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati, dell’Associazione Casa dei Popoli di Settimo Torinese.Collaborano al progetto: la Fondazione Comunità Solidale Onlus, la Rete Città della Cultura, la Fondazione Promo P.A. e la Fondazione ECM.

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