Rigopiano, un anno dopo. La CRI di Penne: “Diamo il massimo anche nel ricordo di Gabriele”

 Gabriele D'Angelo

“Ogni volta che entro nella sede del Comitato, giro lo sguardo verso la targa con il nome di Gabriele, mi ricorda che possiamo fare la differenza ogni giorno, che abbiamo la responsabilità di dare il massimo per aiutare chi ha bisogno”. Mentre parla, Mirko Ventoso, delegato dell’area sociale del Comitato Croce Rossa di Penne ha la voce rotta dall’emozione. Un anno fa la tragedia dell’hotel Rigopiano ha spezzato i sogni e le speranze di 29 persone. Tra loro anche Gabriele D’Angelo, che in quell’hotel lavorava come cameriere ed era volontario CRI nel vicino Comitato di Penne. “La terra era tornata a tremare, nevicava ininterrottamente da ore. La gente aveva paura a rimanere in casa e avevamo iniziato ad allestire posti letto”, ricorda  ancora Mirko. “Da Rigopiano arrivavano notizie terrificanti -continua-. Sapevo che Gabriele era lì, abbiamo lavorato insieme per diverso tempo proprio in quell’albergo. Speravo per il meglio, ma la paura era tanta. Andavamo avanti, non potevamo fermarci, la gente aveva bisogno di noi”.

  

Non dimenticherò mai gli sguardi dei volontari quando è arrivata la notizia di Gabriele -aggiunge Gianni Taucci, Presidente del Comitato-. Avevano gli occhi pieni di lacrime ma non era quello il tempo per piangere. Nel giro di poche ore, 4 forti scosse avevano colpito di nuovo la nostra zona e le strade erano sommerse dalla neve. Oltre Rigopiano un intero territorio aveva bisogno di noi: migliaia di persone erano bloccate in casa, intere frazioni erano diventate irraggiungibili.

 Emergenza neve un anno dopo 

Tantissimi volontari CRI sono
arrivati a darci sostegno da tutta Italia, hanno percorso chilometri con gli
sci ai piedi e con il gatto delle nevi per portare farmaci salvavita, lavorando
per liberare le vie di comunicazione e ristabilire i collegamenti con i ponti
radio. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Poi, passata l’emergenza, è
arrivato il dolore per il nostro Gabriele e per le altre vittime di questa
immane tragedia. Oggi andiamo avanti, cercando di migliorarci ogni giorno,
anche per loro. Dedicare la nostra sede a Gabriele ci sembrava il minimo che
potessimo fare”. “Su tutti, incarnava il principio dell’umanità”, ricorda
Diego, il suo migliore amico. “Ci siamo conosciuti proprio in Croce Rossa e da
quel momento siamo diventati come fratelli. Aveva la capacità di instaurare un
rapporto profondo con chiunque avesse davanti. Ogni volontario dovrebbe
ispirarsi al suo esempio”. Così, nel suo ricordo oggi il Comitato di Penne
continua a dare assistenza alla popolazione colpita: “Stiamo cercando di
trasformare una tragedia in una spinta positiva”, spiegano i volontari.
“Dopo lo choc iniziale siamo ripartiti potenziando le attività di carattere
sociale, gli interventi sanitari e le attività formative. C’è tanto bisogno del
nostro supporto a tutti i livelli, ancora di più dopo il sisma”.

 Il Comitato CRI di Penne 

In Abruzzo, non lontano da Penne, a Isola del
Gran Sasso, la CRI sta inoltre realizzando una nuova scuola primaria che sarà parte di un plesso
scolastico più ampio in cui sorgerà anche una scuola media. La
scuola elementare, realizzata con moduli MUSP in acciaio e legno, con 10
classi, laboratori multimediali e accesso diretto alla palestra, ospiterà oltre 180 giovani studenti,
che potranno così tornare a studiare in un luogo confortevole e attrezzato.

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