Violenza sulle donne, Rocca (CRI): “Tendenza di una gravità inaudita. Le organizzazioni umanitarie riflettano su come rafforzare la parità di genere”

 

“E’ giunto il momento in cui gli uomini in primis parlino e scendano in campo, puntando il dito verso quelli del loro stesso sesso che usano violenza verso l’altra metà del genere umano. Troppo grave è la tendenza in corso, troppe notizie di cronaca, quotidianamente, ci mettono di fronte a una piaga in costante crescita: la violenza di genere. Bisogna sradicare nettamente qualunque forma di maschilismo e discriminazione. Rappresento la Croce Rossa Italiana, un’Associazione che, primo tra i suoi princìpi, ha quello dell’Umanità, ossia si adopera per prevenire e lenire in ogni circostanza le sofferenze, far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e la salute. Senza alcuna distinzione di genere.Le violenze psicologiche e fisiche coinvolgono più di un terzo delle donne di tutto il mondo. Una su tre è una statistica agghiacciante. Eppure è quanto emerge dal più recente studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Ciascun settore della società deve impegnarsi per eliminare ogni forma di tolleranza verso questo “morbo” e per aiutare le donne che ne sono state vittime. 

 Violenza sulle donne, Rocca (CRI): “Tendenza di una gravità inaudita. Le organizzazioni umanitarie riflettano su come rafforzare la parità di genere” 

In Italia oltre cento donne ogni anno vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. E’ una vera e propria strage. E ai femminicidi si aggiungono poi violenze che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare tante altre vittime. Sono migliaia, infatti, le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo gli ultimi dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso. Una media di una vittima ogni tre giorni. Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Sono 3 milioni e 466 mila le donne che nell’arco della propria vita hanno subito poi stalking, ovvero atti persecutori da parte di qualcuno. La soluzione sembra essere soltanto una: bisogna migliorare le attività di prevenzione e fornire maggiore assistenza alle donne, soprattutto nel breve periodo. La Croce Rossa Italiana opera in questi casi con i suoi Centri Antiviolenza (https://cri.it/centriantiviolenza), ai quali ogni donna può rivolgersi, rimanendo nel totale anonimato. Importante è anche l’appello della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) contro la vulnerabilità di genere a livello internazionale, risultato di disuguaglianza e prevaricazione maschile che, di solito, aumenta durante i disastri naturali e i conflitti. Un aspetto decisamente poco trattato. Le donne e i bambini hanno una probabilità di 14 volte maggiore di morire nel corso di un disastro naturale o di una guerra. Tutte le organizzazioni e le persone coinvolte nella risposta umanitaria devono perciò riflettere criticamente sul modo in cui il loro lavoro contribuisce attivamente a rafforzare la parità di genere e ad affrontare le orribili conseguenze della disuguaglianza. Ci si può assuefare alla violenza sulle donne? A una ragazza sfigurata dall’acido, a una donna incendiata in un parcheggio, a una giovane presa a sassate e nascosta sotto un muretto? Forse sì, se non si fa niente di reale per contrastarla, questa violenza. Iniziamo noi uomini ad alzarci in piedi, puntare il dito contro i maschi violenti e dire “basta” ogni giorno!”. Lo dichiara Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana, sulle colonne del suo sito www.francescorocca.eu

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