VOLONTARIATO: PRESENTATA A ROMA LA PRIMA INDAGINE CROCE ROSSA ITALIANA – CENSIS SUI VOLONTARI DELLA MAGGIORE ORGANIZZAZIONE UMANITARIA IN ITALIA

immagine

E’ stata presentata a Roma venerdì 11 gennaio, presso la sede nazionale della Croce Rossa Italiana, in via Toscana, la prima indagine CRI – Censis sul volontariato, dal titolo “Il valore sociale dell’altruismo. L’identikit dei volontari di Croce Rossa”. All’incontro erano presenti, tra gli altri, Francesco Rocca, Commissario Straordinario CRI, Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, Patrizia Ravaioli, Direttore Generale CRI, gli autori della ricerca Beatrice Mariani (CRI) e Francesco Maietta (Censis). “La Croce Rossa – ha detto il presidente del Censis De Rita – per la mia generazione è sempre stata associata ad interventi internazionali: guerre, terremoti, tragedie in zone lontane. La ricerca dice che la situazione oggi è diversa. Non c’è solo l’evento lontano, ma gli interventi sono nella comunità, interventi vicini. La comunità è più importante rispetto alla realtà internazionale. Altro importante aspetto è che la durata delle ore è maggiore rispetto al passato e rispetto agli altri. C’è una grande voglia di immedesimazione, di stare dentro il processo. Oggi nel volontariato c’è la cultura del tempo lungo”. “Il volontario della Croce Rossa – ha detto il Commissario della CRI Francesco Rocca – è una persona semplice che ha maturato questa scelta nell’ambito di un sistema di relazioni. Il dato sorprendente che emerge è l’attaccamento alla Croce Rossa. È uno degli aspetti che ci dà solidità e ci fa pensare che la CRI continuerà a fare bene in futuro ed è anche una spiegazione del perché, nonostante la Croce Rossa sia forse una delle organizzazioni più travagliate, ci sia questa comunità umana così radicata che non molla, ma anzi aspetta un cambiamento che noi pensiamo di poter dare con queste norme che sono state appena emanate”.Dallo studio emerge come quella dei volontari CRI sia una comunità coesa, nella quale i soggetti trovano nel tempo soddisfazione e conferma della propria scelta. L’impegno è significativo: la media tra coloro che hanno risposto è di oltre 40 ore al mese. Quasi l’80% degli intervistati tra 10 anni si vede ancora impegnato in Croce Rossa. Il primo approccio alla CRI avviene tramite il territorio, i familiari e gli amici. C’è anche una quota pari al 18,4% degli intervistati che ha deciso di fare il volontario per l’urgenza di far fronte a bisogni che lo Stato non soddisfa.Per la prima volta è stato dedicato ai volontari della Croce Rossa Italiana un questionario nel quale far emergere le ragioni profonde che li hanno portati alla loro scelta di vita. L’intenzione era conoscere e analizzare gli aspetti problematici che hanno accompagnato il loro percorso e cercare di immaginare, attraverso la testimonianza diretta, nuove idee per diffondere la cultura del volontariato. I questionari sono stati somministrati in forma cartacea ed elettronica tra giugno 2011 e gennaio 2012, le risposte sono state circa 3.300 ed i dati raccolti sono stati analizzati dall’Istituto di ricerca socio-economica Censis, Centro Studi Investimenti Sociali, che ha accettato di collaborare con la Croce Rossa Italiana dato il comune interesse per il tema trattato.La CRI appare in grado, dunque, almeno nei suoi valori e contenuti fondamentali, e soprattutto grazie all’ampiezza delle attività che si possono svolgere, di rispondere alle aspettative delle persone che, desiderose di impegnarsi oltre il proprio particolare e mosse da altruismo ma anche da desiderio di autorealizzazione, scelgono di fare volontariato.E la scelta di impegnarsi sembra nascere proprio dalle piccole esigenze quotidiane, dal voler aiutare in maniera concreta la propria comunità (come raccontano loro stessi il volontario è  chi agisce e non chi parla ed un volontario anche chi aiuta semplicemente una mano che trema a tenere il bicchiere), e nasce dall’interesse per le attività di CRI conosciute attraverso il proprio territorio, ma anche attraverso i propri familiari e i propri amici, che si dimostrano un importante veicolo di avvicinamento. Nelle parole dei volontari stessi, del resto, la CRI diventa con il tempo quasi una seconda famiglia. Ed è sempre nel piccolo e nel quotidiano che si trova la maggiore gratificazione e si vede maggiormente compreso il proprio impegno, tra le persone che vengono aiutate, tra i propri familiari ed amici. Perché ai volontari basta il sorriso di chi è stato aiutato.Nella seconda parte dell’incontro è stato presentato il Regolamento dei Volontari della Croce Rossa Italiana. Sono intervenuti al dibattito Roberto Antonini, già Commissario Nazionale Volontari del Soccorso, Mila Brachetti Peretti, Ispettrice Nazionale Infermiere Volontarie, Santa Fizzarotti Selvaggi, già Commissario Nazionale Comitato Nazionale Femminile, Gabriele Lupini, Ispettore Nazionale Corpo Militare CRI, Paolo Scura, già Commissario  Nazionale Donatori Sangue.

  

  

   icona croce rossaGuarda il video della giornata di presentazione a Roma del rapporto Censis-CRI.       

Copy link
Powered by Social Snap