Emergenza migranti: Ventimiglia, la Croce Rossa Italiana fa da garante ai manifestanti

Giornata intensa ieri, domenica 17 aprile, a Ventimiglia. Il blocco da parte della Francia di tutti i treni diretti oltralpe e un reparto della Compagnie republicaine de securite (Crf) schierato al confine ferroviario di Mentone hanno creato tensione tra i numerosi giovani appartenenti ai centri sociali, giunti appositamente a Ventimiglia da Genova e Bologna con il “Treno della dignità”, che insieme a moltissimi migranti in possesso del permesso di soggiorno temporaneo rilasciato ieri dalla questura di Ventimiglia, speravano di poter finalmente passare la frontiera dopo quasi due settimane di attesa. Ma quando hanno capito che ciò non era possibile circa 250 manifestanti hanno invaso i binari e solo grazie all’intervento del responsabile del centro di accoglienza temporaneo della Croce Rossa Italiana Stefano Zerbone, che ha garantito l’accoglienza al centro per 150 migranti (come del resto sta avvenendo da ormai quindici giorni), il sit in si è sciolto ed i binari sono stati liberati. Con l’arrivo del pullman della CRI i migranti sono stati riportati all’ex caserma dei vigili del fuoco che per molti di loro da giorni è diventata un punto fermo dove trovare pasti caldi, letti e docce. Nessun altro tipo di benefit viene dato ai migranti dalla Croce Rossa se non l’alloggio e la cena: sigarette, carte telefoniche e soldi non rientrano nella convenzione che la CRI ha stipulato per la gestione del centro.

  

  

          

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