Terremoto – Noi non ce ne andiamo!

Anche a Pievebovigliana Croce Rossa assiste le persone che non vogliono abbandonare il loro territorio

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Pievebovigliana è un comune con meno di 1000 abitanti. A poca distanza da Camerino e Pieve Torina, è uno dei tanti borghi pesantemente colpiti dallo sciame sismico che dal 26 ottobre imperversa sul Centro Italia. Tutto il paese è inaccessibile, nuovi crolli si sono registrati anche dopo la scossa di magnitudo 4.8 nella notte tra il 2 e il 3 novembre. Nonostante questo, Croce Rossa è anche qui impegnata nel dare supporto e assistenza alle persone rimaste senza casa, sotto il costante coordinamento della Sala Operativa Nazionale.“I comitati CRI di Pisa e Lucca si sono organizzati per aiutare la gente di Pievebovigliana. Al momento siamo presenti in questa zona con 15 volontari”. A parlare è Antonio Cerrai, presidente del Comitato Croce Rossa di Pisa, che aggiunge: “Abbiamo predisposto e allestito una cucina di campo, che fornisce ogni giorno oltre 400 pasti, tra cui quelli da asporto da destinare agli allevatori che sono impegnati con il bestiame. In aggiunta a ciò svolgiamo compiti di logistica e censimento, ci assicuriamo che le persone siano al caldo e che abbiano tutto quello di cui hanno bisogno. Qualora, come già accaduto, dovessero verificarsi emergenze di tipo sanitario, interveniamo tempestivamente, per poi attivare la postazione 118 presente a Camerino. Inoltre, abbiamo preso in carico la gestione dell’arrivo degli aiuti (generi alimentari e vestiario) da distribuire.

 

Siamo ben organizzati anche con i cambi: nelle prossime ore arriverà Anna Matteoni, del Comitato CRI di Pisa”.

  Volontari e operatori di Croce Rossa impegnati a Pievedibogliana, comune reso inaccessibile dalle scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia dal 26 ottobre  

Cerrai descrive così la situazione di Pievebovigliana: “Delle circa 200 persone che assistiamo, più o meno la metà pernotta in strutture ricettive della costa, ma poi trascorre l’intera giornata da noi: si tratta di coloro che non vogliono abbandonare il loro territorio e le loro case, alcuni sono anche titolari di aziende agricole o altre attività. Dopo i momenti di comprensibile angoscia generati dai terremoti, adesso la situazione è relativamente tranquilla. Addirittura – prosegue – spesso sono gli stessi cittadini di Pievebovigliana a mettersi in moto con atti di pura generosità: c’è chi ci offre il caffè, chi ci chiede se abbiamo bisogno di qualcosa, chi è persino arrivato ad aprire le porte del suo orto per condividerlo con tutti. Commoventi dimostrazioni di affetto che non possono non toccarci nel profondo”.

  Operatori CRI impegnati in operazioni logistiche a PievediboglianaOperatori CRI impegnati a Pievedibogliana, piccolo comune fortemente colpito dal terremoto nel Centro Italia  

Croce Rossa non lascia nessuno indietro e rimarrà fino alla fine nei luoghi colpiti dal terremoto: “Rimarremo a Pievebovigliana –conclude Antonio Cerrai – fin quando queste persone avranno bisogno del nostro aiuto”.

 
Per approfondire le attività della CRI in sostegno delle popolazioni colpite dal sisma clicca qui

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