Somalia, il Comitato Internazionale della Croce Rossa: la popolazione è allo stremo
La spaventosa crisi umanitaria in Somalia ha raggiunto un nuovo punto critico. La gente nelle regioni centrali e meridionali non riesce a sopravvivere e la risposta umanitaria non è in grado di venire incontro agli immensi bisogni. Il CICR è una delle poche organizzazioni internazionali che lavora in quelle aree.La grave siccità, con precipitazioni sotto la media in gran parte della Somalia meridionale e centrale dall’ultima stagione delle piogge (da settembre a novembre 2010), ha colpito una popolazione già sfiancata da anni di conflitto armato, precedenti periodi di siccità e crisi economica.Centinaia di migliaia di sfollati all’interno della Somalia sono alla ricerca di rifugio e cibo. La maggioranza vive all’aperto in campi di fortuna. Queste persone rappresentano un peso gravoso per le comunità ospitanti che condividono con loro le scarse risorse. Alla maggior parte degli sfollati non resta niente da vendere e quindi non è in grado di comprare il cibo. Di conseguenza, i tassi di malnutrizione sono anche più alti tra gli sfollati rispetto alla popolazione generale.Inoltre si è aggiunta alle difficoltà l’assenza di organizzazioni umanitarie, molte delle quali hanno bloccato le proprie attività nella Somalia meridionale dall’inizio del 2009 per motivi di sicurezza e a causa delle restrizioni imposte dalle autorità locali.Il conflitto armato in corso, che si è intensificato ulteriormente con nuove offensive all’inizio dell’anno, prevalentemente a Mogadiscio e lungo i confini kenyani ed etiopi, impedisce a molti degli sfollati di far ritorno alle proprie case. In migliaia stanno attraversando i confini ogni settimana.”Il fatto che sempre più somali lascino il paese dimostra che la loro sofferenza è diventata insopportabile”, ha detto Olivier Humbert-Droz, capo della delegazione del CICR in Somalia. “La situazione attuale è il risultato di una crisi prolungata che ha spinto la popolazione al limite. Senza aiuti, è destinata a peggiorare ulteriormente nelle settimane a venire”.Il bestiame è gravemente colpito dalla mancanza di pascoli e acqua, soprattutto nelle regioni meridionali e centrali. Molti animali, specialmente bovini, sono morti. Quelli sopravvissuti non sono in grado di riprodursi e quindi non hanno latte. Questo ha un impatto fortemente negativo sulla nutrizione dei bambini, per i quali il latte è una delle più importanti fonti di proteine. Inoltre, gli animali sopravvissuti non sono in buone condizioni e dunque hanno prezzi molto bassi sul mercato. Poiché gli allevatori hanno bisogno di cereali e non hanno altro che bestiame per commerciare, i prezzi bassi del bestiame combinati con la crisi mondiale del cibo, che ha fatto salire i prezzi dei cereali, costituiscono un doppio colpo per loro. Gli allevatori che hanno ancora animali si stanno spostando verso le aree del fiume in cerca di pascoli e acqua; quelli che non hanno niente si stanno trasferendo nei campi per rifugiati nei pressi dei confini kenyani ed etiopi o nelle città dove si uniscono agli altri sfollati per cercare lavoro.Rafforzare la lotta contro la malnutrizioneI tassi allarmanti di malnutrizione vengono tenuti in osservazione da programmi nutrizionali terapeutici supportati dal CICR in Somalia centrale e meridionale. Alti tassi di malnutrizione media e grave nei bambini sotto i cinque anni sono stati registrati nelle aree costiere della Somalia centrale, nelle regioni del Jubas e Gedo. Le ammissioni ai programmi nutrizionali terapeutici gestiti dalla Società della Mezzaluna Rossa somala sono state raddoppiate da marzo. Nella regione di Bay, l’11% dei bambini sotto i cinque anni soffre attualmente di grave malnutrizione acuta. Nel distretto di Tieglow, regione di Bakool, c’è stato un drammatico aumento del numero di bambini in cura presso i centri di salute per madri e bambini, con un tasso di grave malnutrizione acuta che è salito dal 16 a oltre il 30% tra marzo e aprile. Si prevede che il raccolto, che dovrebbe avvenire ad agosto, sarà inferiore alla media e concentrato nelle aree lungo i due fiumi, Shabelle e Juba, dove l’irrigazione è possibile. Purtroppo, molto probabilmente non ci sarà un raccolto sostanziale nelle aree coltivabili.Come primo passo nella risposta alla crisi, la Mezzaluna Rossa somala e il CICR stanno espandendo i propri programmi nutrizionali terapeutici nel sud della Somalia. Dieci nuovi centri nutrizionali saranno aperti a Bakool, Gedo e nel corridoio di Afgoye. Altre squadre mobili composte da infermieri e nutrizionisti specializzati visiteranno le aree più colpite. Inoltre, un nuovo programma nutrizionale supplementare sarà lanciato per i bambini malnutriti sotto i cinque anni e altri gruppi vulnerabili, come le donne incinte e in allattamento. Più di 36.000 persone beneficeranno di queste misure.Appena possibile, il CICR integrerà il programma nutrizionale con distribuzioni di cibo mirate insieme alla Mezzaluna Rossa somala.”Bisogna sottolineare che la risposta del CICR, della Società della Mezzaluna Rossa somala e delle poche altre organizzazioni che ancora lavorano in queste regioni non sarà sufficiente a coprire tutti i bisogni”, ha detto Humbert-Droz. “Per alleviare la terribile situazione della popolazione somala sono necessari sforzi concertati che coinvolgano l’intera comunità umanitaria”.Da aprile, il CICR ha distribuito cibo e scorte d’emergenza a oltre 300.000 persone in tutta la Somalia e ha fornito accesso all’acqua pulita a 400.000 persone.Rendere acqua e cibo più facilmente accessibiliIl Comitato Internazionale mantiene il suo supporto a lungo termine per 18 programmi di alimentazione terapeutica ambulatoriale messa in atto dalla Mezzaluna Somala a Galgaduud, Mogadiscio, Bay e Lower Juba e per tre programmi mobili nella regione del Medio Juba. All’incirca 5.000 bambini sono in fase di trattamento per grave malnutrizione.Negli ultimo tre mesi, il Comitato Internazionale ha distribuito razioni di cibo per due mesi a più di 39.000 persone colpite dal conflitto in corso nella regione di Sool e Burhoodle e razioni di cbo per un mese a più di 4000 persone nel distretto di Eyl nel Putland. Inoltre, sono stati distribuito articoli domestici di base a più di 240.000 persone sfollate a causa del conflitto o della siccità nelle regioni centrali (Mudug e Glamudug) ed in quelle meridionali ( Bandir, Bay, Bakool, Medio e Basso Jubas).Da aprile a giugno, il Comitato Internazionale ha distribuito semi in previsione della stagione gu della semina a 15.500 fattori e agro- pastori nel sud e nel centro della Somalia. 6.000 di questi erano inoltre supportati con altri contributi di tipo agricolo , forniti con servizi di aratura ed attraverso l’uso di 134 pompe di irrigazione per aiutare l’incremento della produzione di cibo. Più di 3.000 persone hanno beneficiato di progetti cash-for-work per il miglioramento dei canali di irrigazione sul fiume Juba, mentre 42.000 persone hanno beneficiato della protezione fornita dal miglioramento degli argini del fiume che preverranno l’inondazione dei terreni coltivabili e la risultante perdita della produzione di cibo.Inoltre a 6.000 persone che vivono di pesca è stato fornito l’equipaggiamento per la pesca.Tra aprile e giugno, le operazioni di emergenza di trasporto dell’acqua hanno reso l’acqua potabilizzata accessibile per 350.000 persone nel centro e nel sud della Somalia. Il Comitato Internazionale ha inoltre completato il lavoro di perforamento, bacini idrici e altre risorse in supporto – in tutto 13 progetti- per la fornitura di acqua a 50.000 somali.Assistenza sanitariaDa aprile a giugno il CICR ha fornito materiali medici e chirurgici per gli ospedali di Keysaney e Medina, che sono i due ospedali di riferimento per le vittime del conflitto a Mogadiscio. Tra gli oltre 1200 pazienti ferito accettati, il 40 per cento erano donne e bambini. Durante lo stesso periodo, il CICR ha fornito materiale vestiario e altre forniture per il trattamento dei pazienti feriti negli ospedali al nord della Somalia successivamente agli scontri a Sool e alla violenza tra clan ad Hargeisa e Gaalkacyo. Il CICR ha inoltre fornito supporto nelle strutture mediche al Sud della Somalia, incluso l’ospedale di Kismaayo, che ha trattato le vittime delle offensive lanciate nell’ultimo anno. Più di due tonnellate di materiale vestiario e altre forniture sanitarie sono state spedite alle strutture sanitarie su tutti i lati delle linee del fronte. Il CICR ha continuato il suo supporto a 39 strutture sanitarie della Mezzaluna Rossa Somala nelle parti sud e centro del paese per assicurare che la popolazione avesse accesso all’assistenza medica di base ed ai medicinali. Queste strutture, che hanno effettuato più di 160.000 visite tra aprile e giugno, sono inoltre state fornite di equipaggiamento ed il loro staff è stato formato.Tra aprile e giugno, circa 16.000 bambini sono stati vaccinati contro la poliomelite, la difterite ed il tetano all’interno dio queste strutture della Mezzaluna Rossa Somala.Ricongiungimento Legami FamiliariIl CICR aiuta I membri di famiglie separate dal conflitto in Somalia a restare in contatto gli uni con gli altri e nella ricerca dei parenti disperse. Da Aprile e Giugno, attraverso il network dei volontari della Mezzaluna Somala, il CICR ha raccolto 1.600 messaggi di Croce Rossa e ne ha distribuiti 3.500, con all’interno brevi notizie familiari.I nomi di più di 1.100 persone alla ricerca dei loro parenti in Somalia e all’estero sono stati trasmessi su BBC Somali Service e circa 11.000 nomi sono stati pubblicati sul sito internet. In risultanza, 120 persone hanno trovato i loro parenti. Un totale di 31 documenti di viaggio sono stati emessi per persone che non avevano documenti d’identità per permettergli di ricongiungersi con i membri della loro famiglia fuori dalla Somalia, principalmente in Canada ed in Austria.Promozione del Diritto Internazionale UmanitarioRicordare alle parti in conflitto il loro obbligo a proteggere I civili è una parte fondamentale dello sforzo del CICR nella promozione del rispetto del diritto internazionale umanitario a livello mondiale. L’organizzazione inoltre diffonde la conoscenza del diritto internazionale umanitario tra la società civile. I principi del Diritto Internazionale Umanitario sono illustrati attraverso la tradizione somala del riconoscimento della protezione dagli attacchi di donne, bambini, feriti e malati e di altre categorie protette. (biri ma gedo)