Siria,la Federazione Internazionale rafforza l'appello di emergenza per assistere la Mezzaluna Rossa Siriana nel momento più 'difficile e pericoloso' della sua storia

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@Ibrahim Malla ItRC

Beirut/Ginevra – La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha oggi rivisto il suo appello di emergenza per la Siria da 39 milioni di franchi svizzeri a orientativamente 53,6 milioni a sostegno della Mezzaluna Rossa Siriana (SARC) in risposta alla crisi. L’aumento riflette il peggioramento della situazione e la crescente necessità delle persone colpite dal conflitto in corso.Secondo le Nazioni Unite, circa 93.000 persone sono state uccise e centinaia di migliaia ferite da quando sono iniziati i disordini in Siria oltre 2 anni fa. In aggiunta alle vittime dirette del conflitto, i tassi di mortalità continuano ad aumentare a causa della mancanza di accesso ai servizi di base, inclusa l’assistenza sanitaria. Circa 7 milioni di persone necessitano di urgente assistenza, quasi 4,3 milioni di civili sono sfollati all’interno del territorio siriano.”I bisogni umanitari in Siria hanno raggiunto livelli senza precedenti e continuano ad aumentare, con milioni di sfollati all’interno del Paese” avverte Bekele Geleta, segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. “Almeno quattro milioni di persone in Siria hanno bisogno di assistenza alimentare e il personale della Mezzaluna Rossa sul terreno mi riferisce che è probabile che questa cifra sia molto più alta.”Il prezzo dei generi alimentari in alcune zone della Siria è aumentato di oltre il 100 per cento. L’appello rivisto della FICR include un incremento della fornitura di pacchi alimentari e di generi sanitari per 150.000 persone al mese, kit per bambini, kit di emergenza femminili, così come il supporto alle attività sanitarie della SARC.

  

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Più di 2 milioni di persone stanno ricevendo assistenza ogni mese dalla SARC in collaborazione con la Federazione, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), le agenzie delle Nazioni Unite e altre ONG nazionali e internazionali. Il personale della SARC e i volontari, che sono concentrati in 14 Comitati in tutto il paese, sono in prima linea 24 ore al giorno per fornire sostegno nelle emergenze come i servizi di ambulanza e pronto soccorso, cure d’emergenza negli ambulatori mobili e nei posti medici.Il personale della SARC e i 3.000 volontari lavorano spesso in condizioni molto difficili e pericolose. Ad oggi, 20 volontari della SARC hanno perso la vita nell’adempimento del dovere, la maggior parte a causa di incidenti dovuti a fuoco incrociato e a sparatorie.”La situazione in cui versa il nostro personale e i volontari è tra le più difficili e pericolose della nostra storia”, dice il dottor Attar, presidente della Mezzaluna Rossa Siriana (SARC), che è stata fondata nel 1942. “Ogni giorno le nostre squadre sono là fuori cercando di aiutare quanto più possono coloro che sono coinvolti nella violenza. I nostri volontari vedono giornalmente la morte, ferite terribili e la distruzione di interi quartieri ed è chiaro che abbiamo bisogno di più sostegno dall’esterno, sia in termini di risorse, ma anche in termini di supporto morale e di solidarietà. “

  

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Le squadre di pronto soccorso della SARC, tra i principali fornitori di ambulanze in Siria, si trovano ad affrontare crescenti sfide man mano che la situazione peggiora. Alcune ambulanze sono state rubate o danneggiate dal fuoco incrociato e le squadre di primo soccorso non sono sempre state in grado di avere accesso alle persone in difficoltà a causa dei problemi di sicurezza. “La mancanza di accesso sicuro rimane una grande preoccupazione per noi”,  afferma il dottor Attar. “E’ assolutamente indispensabile che gli operatori umanitari possano raggiungere le persone in stato di bisogno, senza ostacoli”.Un sostegno alla SARC di oltre 3.000 volontari è uno dei punti principali di questo nuovo appello. Con 20 giovani vite di volontari ormai perse dall’inizio della crisi, maggiore attenzione viene posta sulla protezione dei volontari, sulla formazione e anche su questioni come l’assicurazione e il risarcimento sia per i volontari sia per le loro famiglie. “Non credo che le persone all’esterno abbiano alcuna idea di ciò che stiamo fronteggiando”, spiega un giovane volontario della SARC che preferisce rimanere anonimo. “Ogni giorno usciamo ad aiutare, chiedendoci se saremo in grado di raggiungere le persone in modo sicuro o se torneremo a casa dalle nostre famiglie. Alla fine della giornata, vogliamo solo aiutare le persone, è così semplice.”

  icona croce rossaIl link dell’articolo in inglese sul sito della Federazione.    

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