Siria: giunti i primi aiuti umanitari nelle aree sotto assedio
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Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), fianco a fianco con la Mezzaluna Rossa Siriana (SARC) e le Nazioni Unite, ha iniziato nel pomeriggio di ieri a fornire aiuti di vitale importanza per migliaia di persone che vivono in tre zone assediate della Siria, Madaya, Foua e Kefraya.Il convoglio di aiuti umanitari partito da Damasco ieri mattina, che trasportava cibo, medicinali, prodotti sanitari, coperte e altri materiali, è riuscito a raggiungere le città di Madaya, al confine con il Libano, e Foua e Kefraya nella provincia di Idlib, in seguito alla crescente preoccupazione da parte della comunità internazionale per la sofferenza di migliaia di persone che vivono in queste zone sotto assedio da mesi, ormai ridotte a morire di fame. “L’operazione umanitaria – ha detto il capo della delegazione del CICR in Siria, Marianne Gasser – ha preso il via e durerà forse un paio di giorni. Si tratta di uno sviluppo molto positivo, ma non deve essere solo una distribuzione una tantum. Per alleviare le sofferenze di decine di migliaia di persone, deve essere garantito un regolare accesso a queste zone”. Il CICR si concentrerà in particolare sull’assistenza sanitaria.Ci sono circa 40mila persone a Madaya, assediata da forze governative e da milizie di Hezbollah, e 20mila a Foua e Kefraya. L’operazione è stata mediata dalle Nazioni Unite, con l’accordo delle varie parti presenti sul campo.“Dobbiamo ricordare che in tutta la Siria ci sono più di 400mila persone che vivono nelle zone assediate. La loro sofferenza è immensa. Le agenzie umanitarie devono avere un accesso sicuro e senza ostacoli a tutte queste persone per fornirgli l’aiuto di cui hanno bisogno, soprattutto ora, in pieno inverno”, ha detto Marianne Gasser.Intanto l’ONU, per voce del responsabile per gli Affari Umanitari, Stephen O’ Brien, ha fatto sapere che circa 400 persone, in pericolo di vita a causa degli stenti, devono essere evacuate con urgenza da Madaya per poter accedere a cure mediche.
