Siria, due volontari CRI donano incubatrici all’ospedale Bissan di Homs, gestito dalla Mezzaluna Rossa Palestinese

inferniera ospedale Bissa con bambino in incubatrice

Nella tragedia siriana si consuma un’altra tragedia umanitaria, quella delle migliaia di palestinesi che vivono nei campi profughi in condizioni disastrose, basti pensare a Yarmouk, dove la gente ha bisogno di tutto ed è ridotta a mangiare l’erba. L’ospedale di Bissan si trova invece nel campo palestinese di Al A’edin, ad Homs, in Siria, ed è gestito dalla Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), delegazione siriana. Qui i volontari tra mille difficoltà e pericoli fanno il possibile per aiutare chi soffre, sia per gli effetti del conflitto sia per la mancanza cronica di cibo e medicinali. Un lavoro importante che la consorella porta avanti in silenzio, ma che non è passato inosservato a due volontari della Croce Rossa Italiana che, venuti a conoscenza della preziosa attività svolta sul campo dalla PRCS, hanno voluto aiutare l’ospedale di Bissan donando due incubatrici e due unità di fototerapia.  Sono due volontari di lungo corso della Croce Rossa Italiana che preferiscono mantenere l’anonimato. “La storia che ha portato all’idea della donazione alla PRCS è lunga e complessa”, ci racconta una dei due. “Abbiamo conosciuto la Mezzaluna Rossa Palestinese a Solferino e siamo rimasti molto colpiti dal suo operato. Abbiamo lasciato ai loro volontari la decisione su come utilizzare i soldi raccolti e la scelta è andata alle incubatrici”.

  inferniera ospedale Bissa con bambino in incubatrice

L’ospedale di Bissan ha iniziato l’attività nel 1982 e dispone di 50 posti letto. Tra i reparti specialistici ci sono chirurgia generale e ginecologica, ostetricia, maternità, ortopedia, medicina interna, pediatria, urologia, oftalmologia, neurologia, odontoiatria, laboratori di diagnostica specializzata. Il presidio è in continuo potenziamento e grazie alla donazione dei due volontari CRI l’unità neonatale ha già potuto aiutare 478 neonati che hanno avuto bisogno dell’incubatrice.Un’eccellenza in più insomma per questo ospedale che, insieme con il centro medico, nel 2014 ha curato e assistito 160.047 pazienti. Nello specifico, le donne assistite lo scorso anno nel reparto di ostetrica e ginecologia sono state 2170 e numerose nuove nascite hanno portato un po’ di serenità nel clima teso del conflitto: son nati ben 1550 bambini (1012 sono stati i parti cesarei e 538 quelli naturali).

  

             

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