Si chiude oggi a San Marino la Dodicesima Conferenza Mediterranea della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa

Oggi la giornata conclusiva a San Marino della Dodicesima Conferenza Mediterranea in cui 26 Società Nazionali si sono confrontate su migrazione, giovani, cultura della pace e crisi in Medio Oriente. Ieri il Capo Dipartimento Emergenze della Croce Rossa Italiana Leonardo Carmenati ha ricordato nel suo intervento l’impegno della CRI nell’affrontare il tema degli arrivi dei migranti sulle nostre coste e ha rilanciato un’azione comune di tutto il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa affinché si cambi approccio e s’intervenga contemporaneamente su più direzioni.Riportiamo qui di seguito il discorso:”Cari Presidenti e Segretari Generali delle Società Nazionali del Mediterraneo,Cari colleghi, delegati, volontari e rappresentanti dei giovani,Cari Amici,Per molti anni, la Croce Rossa Italiana è stata in prima linea nella risposta umanitaria ai bisogni dei migranti e dei rifugiati in collaborazione con altre organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria, sociale e medica agli sfollati e alle popolazioni migranti.Come tutti sappiamo, purtroppo il numero di persone che rischiano la vita per raggiungere l’Europa dall’Africa e dal Medio Oriente non rallenterà nei prossimi mesi a causa di conflitti in corso, per la povertà in cui spesso si vive e per vari altri motivi. Negli ultimi 5 mesi, 30.919 persone sono arrivate in Italia via mare.La Croce Rossa Italiana garantisce il suo sostegno ai migranti sulla base delle loro esigenze, indipendentemente dal loro status legale, assicurando loro l’assistenza umanitaria. L’approccio della Croce Rossa Italiana per i migranti, sia regolari sia irregolari, si basa nel salvare vite umane e nel garantire servizi e attività di sostegno per l’integrazione.La nostra azione segue i princìpi generali in materia di migrazione indicati dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ovvero concentrarsi sui bisogni e le vulnerabilità dei migranti, sostenere le loro aspirazioni, riconoscere i loro diritti e lavorare sui percorsi migratori. Come probabilmente ricordate tutti, la sera del 18 aprile 2015, una barca con a bordo circa 800 immigrati si è capovolta e solo 28 sopravvissuti sono stati tirati fuori dall’acqua.Questa è stata la più grande perdita di vite mai avvenuta nel Mar Mediterraneo.Secondo i dati riportati da diverse organizzazioni internazionali, circa 1.750 migranti hanno perso la vita attraversando il Mediterraneo verso l’Europa solo nel primo trimestre del 2015. Nel corso del 2014 si stima che circa 3.700 persone siano morte nel tentativo di attraversare il mare, e non possiamo dimenticare i 366 morti nel naufragio del 3 Ottobre 2013.Sappiamo tutti che l’attraversamento del Mediterraneo è solo l’ultima parte di un percorso iniziato mesi prima da paesi molto lontani.Sappiamo anche che un numero enorme di persone muoiono durante il viaggio per arrivare fino al mare; torture e violenza sessuale sono all’ordine del giorno in quei viaggi nel deserto. Quando le persone sono costrette a partire, è sempre una tragedia. La migrazione è l’ultima possibilità che hanno e il nostro compito è dare loro questa possibilità per sopravvivere.Le persone migrano all’interno del loro paese, in Stati diversi e a volte spostandosi anche di Continente. È evidente che il sostegno non può essere offerto da una sola società nazionale, ma richiede un approccio più ampio.Come Croce Rossa Italiana siamo presenti in ogni porto per dare una risposta immediata ai bisogni di chi arriva sulle nostre coste, ma cosa possiamo fare come Movimento, è molto di più. La FICR si concentrerà proattivamente su tutte quelle azioni volte a ‘salvare vite umane e cambiare modo di pensare’ in linea con i nostri princìpi fondamentali. Possiamo garantire supporto e rispondere ai loro bisogni già nel percorso migratorio.Abbiamo il dovere di ridurre tutti i fattori che li mettono in condizione di vulnerabilità ed evitare la morte. Abbiamo il dovere comune di assistere e proteggere le persone in difficoltà, indipendentemente dalla loro nazionalità, dal loro status giuridico fino a che ce ne sarà bisogno. Ci appelliamo a tutto il Movimento si lavori insieme sulle rotte migratorie. Dobbiamo concentrarci sulla vulnerabilità dei migranti. Abbiamo bisogno di capire dove sono i punti più pericolosi, e che tipo di minaccia si trovano a fronteggiare. Da questa analisi possiamo organizzare un’azione per ridurre i rischi e la loro vulnerabilità.Noi ci focalizziamo sui servizi sanitari di emergenza, sui ricongiungimenti familiari (RFL), sulle attività di supporto psicosociale e, altrettanto importante, sulla preparazione e la capacità di sviluppo di ogni Società Nazionale.Come leader umanitari, ogni Società Nazionale deve credere che il movimento RCRC debba essere in grado di fornire:1. Una mappa di tutte le strutture esistenti sulle rotte migratorie e l’eventuale creazione di queste strutture dove fosse necessario.2. Una campagna di informazione nel paese di origine per dare gli strumenti al fine di essere preparati e pronti per il viaggio.3. Una campagna di informazione sulla possibilità offerta dall’Unione europea in materia di asilo, ricerca del lavoro e ricongiungimento familiare.Abbiamo bisogno di azioni concrete: un esempio potrebbe essere, per le attività di tracciabilità, creare lungo le rotte “safe boxes” in cui le persone possono lasciare il loro nome e i dettagli del loro viaggio in modo da agevolare la tracciabilità e ridurre la loro vulnerabilità.Abbiamo bisogno di rafforzare la nostra diplomazia umanitaria e sostenere, come un unico Movimento, con i nostri governi, le aziende, i partner e le altre organizzazioni di impegnarsi con noi e investire nella protezione delle persone in movimento, dando la possibilità a tutti di perseguire il loro aspirazioniPrendendo ispirazione dalla call for action di Firenze, le Società Nazionali in un ruolo di ausiliarietà alle autorità pubbliche, dovrebbero rivolgersi ai rispettivi Governi e ai parlamentari per dimostrare la leadership e far sì che si collabori insieme nel:• Re-impegnarsi in una cooperazione efficace tra paesi di origine, di transito e di destinazione, con una priorità per garantire la protezione umanitaria dei migranti e la lotta contro il traffico di esseri umani• Posizionare l’essere umano al centro del dibattito sulla migrazione e nelle politiche di gestione delle frontiere• Permetterci di sostenere i migranti nel loro viaggio, facilitando l’accesso alle informazioni realistiche• Riconoscere il valore delle persone migranti, evidenziare il contributo positivo che i migranti portano nei paesi socialmente, economicamente, culturalmente e demograficamente; e ugualmente riconoscere il sostanziale contributo dei migranti nel loro paese d’origine• il rispetto e la tutela dei diritti dei migranti a prescindere dal loro status giuridico, il rispetto della dignità e dei diritti di tutte le persone che migrano.I flussi migratori devono essere accettati come una realtà che è beneficio per tutti, oggi e per il futuro. È necessario un nuovo approccio e un nuovo progetto utilizzando la forza del Movimento. Noi, come la prima organizzazione umanitaria al mondo, possiamo proporre un approccio globale alla migrazione in Europa, lavorando come un’entità unica. Il nostro approccio globale e il coordinamento possono rappresentare un modello per i Governi che in Europa non sono in grado di avere un approccio e delle politiche comuni.Abbiamo la capacità di fare questo. Ad esempio, in America Centrale ci prendiamo cura, dando supporto e informazioni, ai migranti economici in transito che vanno verso il nord o sono respinti e siamo presenti anche nella discussione sul mercato del lavoro in Asia; diamo prima assistenza al migrante che arriva al confine orientale dell’Europa viaggiando via terra, e per chi arriva attraverso il mare. Abbiamo bisogno di condividere la nostra esperienza di essere più efficaci nella nostra azione.Ora dobbiamo fare di più, si può fare di più e andare oltre: chiediamo un forte impegno per salvare, per aiutare, per informare a come essere migranti.I migranti hanno il diritto di prendere la decisione di muoversi sulla base di informazioni realistiche: circa la minaccia del viaggio, circa la reale possibilità di arrivare a destinazione, cosa realisticamente dovranno affrontare nel paese di destinazione.E quando decidono di muoversi, i loro cari, che restano a casa, dovrebbero ricevere informazioni sul loro destino. Le loro famiglie hanno bisogno di sapere in ogni momento dove sono, se stanno bene e come raggiungerli. Dovremmo essere in grado di rintracciare le persone che si spostano.Noi chiediamo di sperimentare un nuovo approccio in materia di migrazione assicurando protezione a chi è in fuga da guerre e violenze, parlando a chi non è preparato, aiutando chi decide di rimanere a casa.Infine, consentitemi di ringraziare quelle società nazionali dei paesi di confine, (la maggior parte di loro sono qui) che si occupano di migrazioni nelle loro attività quotidiane. Spero davvero che questo invito all’azione sarà preso in considerazione e che possiamo continuare a lavorare insieme come un unico Movimento, andando oltre garantendo sempre la corretta assistenza alle persone.Ultimo ma non meno importante, vorrei cogliere l’occasione per ricordare che, come Croce Rossa Italiana, insieme alla Federazione, abbiamo lanciato un appello qualche settimana fa, che è ancora aperto. Si prevede che migliaia e migliaia di esseri umani nei prossimi mesi raggiungeranno i confini italiani.Vorrei cogliere anche questa occasione per invitarvi in Sicilia e vedere che cosa i nostri volontari stanno facendo notte e giorno, al fine di assistere i migranti. Sarà l’occasione per vedere le condizioni dei migranti, quando finalmente raggiungono le coste e magari condividere le migliori pratiche per capire meglio come sostenere la nostra azione comune”.

  

  

              

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