ROMA, MEETING INTERNAZIONALE DI CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA: intervista al Presidente della Croce Rossa del Mali, Cisse Abdourahamane

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Cisse Abdourahamane, Presidente della Croce Rossa del Mali

“L’emergenza umanitaria nel Mali – ci dice il Presidente della Croce Rossa del paese africano Cisse Abdourahamane durante il meeting al Comitato Centrale CRI del 4 e 5 aprile – è gravissima, a causa delle conseguenza della guerra civile”. – Quali le priorità? “Innanzitutto c’è una forte necessità di cibo, e come spesso capita in queste situazioni i più deboli sono più esposti, penso ai bambini ad esempio. Gran parte della popolazione è fuggita ed ora il nostro impegno è indirizzato a creare le premesse perché ritorni in patria. L’emergenza sanitaria è gravissima”. – C’è anche un’economia da far ripartire. “L’agricoltura è ferma, non ci sono nemmeno i semi per ripartire. Il piccolo commercio vive una crisi enorme conseguente alla guerra civile. Oltre a far tornare chi è fuggito bisogna promuovere un enorme lavoro di formazione e di istruzione”. – Qual è la situazione della Croce Rossa nel Mali?“Siamo in una situazione paradossale. Anche se ci sono beni che arrivano per la popolazione, non abbiamo mezzi per trasportarli. Pensate che per un paese di  un milione di chilometri quadrati abbiamo un solo camion e per giunta vecchio di 15 anni. In più si aggiunga che non abbiamo quasi più volontari. Ora stiamo ripartendo con la formazione. I nostri uffici sono stati distrutti o saccheggiati. Non è facile”. – Come sta rispondendo il Paese?“La situazione è in lenta ripresa, iniziano ad esserci zone di territorio pacificate ma restano grosse sacche in cui c’è una realtà drammatica. Si inizia a lavorare per la riconciliazione e per la ripresa del paese ma è un percorso lungo che durerà anni. 

  

  

          

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