Rogo camper; Rocca: “Ancora si muore di esclusione sociale e di stigma”

“Non è la prima volta che piangiamo la morte di bambini in un rogo di un camper o di un accampamento di fortuna. A febbraio 2011 quattro bambini erano morti in un rogo dentro un campo rom, oggi ci troviamo a commentare un’ennesima tragedia dove hanno perso la vita tre sorelle di quattro, otto e venti anni. A Roma, come in tante altre parti d’Italia, si continua  a morire di esclusione sociale e di stigma. Invece di versare lacrime amare dopo le tragedie, le Istituzioni dovrebbero moltiplicare gli sforzi per arrivare nelle troppe zone grigie della nostra società, dove vivono gli ultimi, gli esclusi, i vulnerabili, gli invisibili. Sto parlando delle popolazioni di etnia rom, come dei senza fissa dimora, dei nuovi poveri o dei migranti fuori dai percorsi di integrazione: c’è bisogno di lavorare su una società più coesa e solidale, dove ci siano sia regole e sicurezza sia inclusione e ascolto. Oggi piangiamo le tre sorelle morte in un camper, ma servono azioni concrete per evitare drammi di questo tipo nel futuro”, ha dichiarato il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, alla notizia della morte di tre sorelle, una ragazza di 20 anni e due bambine di 4 e 8 anni, nel rogo di un camper nella periferia di Roma.

Categorie: News

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