Relazione Corte dei Conti. Rocca: “Puntiamo a una Croce Rossa sana ed efficiente. Il disavanzo, colpa dei debiti ereditati dal passato”
“Esprimiamo soddisfazione e ringraziamo la Corte dei Conti per aver approvato la relazione relativa all’esercizio finanziario 2013, che per la Croce Rossa Italiana equivalea una certificazione del buon operato dell’amministrazione da parte del più importante organo di controllo esterno”. Così il Presidente Nazionale della CRI, Francesco Rocca, commenta l’approvazione da parte della Corte dei Conti della relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dellaCRI per l’esercizio 2013. “La presente approvazione – prosegue Rocca – fa seguito a quella dei bilanci consuntivi 2013 da parte del Collegio dei Revisori e dei Ministeri vigilanti. La Corte evidenzia che persistono alcune criticità, ma queste, precisiamo, NON dipendono dall’attuale gestione, ma sono ereditate dal passato con un vuoto normativo come evidenziato, ad esempio, dalla dotazione organica del personale militare. Attualmente la CRI è nel mezzo di un percorso di riforma molto complesso e doloroso (si stimano quasi 1000 esuberi potenziali). Un processo di cambiamento iniziato a fine 2012 – con l’approvazione del d.lvo 178 – e che prevede la sua conclusione a fine 2017. Il legislatore e il governo, consapevoli del fatto che nessuno ha la bacchetta magica per risolvere problemiche vengono da quasi 30 anni di “cattive” gestioni, hanno dato del tempo per realizzare il risanamento. Questo significa che per la Croce Rossa,fino alla fine del 2017, saranno anni di ‘sudore e lacrime’. Sappiamo però allo stesso tempo che alla fine di questo processo l’Associazione sarà rinnovata ,sana ed efficiente come non mai. Così come succede già oggi ai 650 comitati privatizzati dal 1 gennaio 2014. Èdunque fondamentale – prosegue Rocca – leggere la relazione 2013 dellaCorte dei Conti come una valutazione all’interno di un percorso pluriennale d irisanamento. I debiti ereditati dalle precedenti gestioni sono enormi (150milioni di euro) e noi insieme a tutti i nostri volontari li stiamo onorando senza alcun tipo di finanziamento straordinario o aggiuntivo da parte dello Stato. Un esempio unico in Italia di rettitudine finanziaria.Il Governo, consapevole di non potere dare alla Croce Rossa Italiana finanziamenti straordinari, ma anzi conscio del fatto che negli ultimi anni fra riduzione del contributo e versamenti all’entrata di bilancio ha ‘fatto venire meno’ al suo bilancio circa 40 milioni, ha previsto nel suddetto Decreto Legislativo di riordino della CRI che l’Ente potesse ripianare il proprio debito – che, sottolineo, non è stato creato da quest’amministrazione, ma è un’eredità del passato – ricorrendo all’avanzo diamministrazione vincolato e tramite la dismissione parziale del patrimonio, con particolare riferimento agli immobili non utilizzati per fini istituzionali, anche per leesigenze del bilancio di previsione.E’ un fatto che se questo bilancio non fosse gravato dai debiti pregressi (poi trasformati in sentenze) e dai progressivi tagli di contributo la CRI avrebbe riportato un avanzo finanziario di almeno 45,5 milioni: basta considerare che nel solo 2013 il Comitato Centrale ha pagato sentenze per circa30 milioni (direttamente come Centrale 17,5 o attraverso anticipazioni ai comitati dioltre 12 milioni.) In questo senso va visto il risultato finanziario 2013. Quello che tecnicamente viene qualificato come un “disavanzo finanziario” di 26 milioni è semplicemente dovuto all’applicazione di una normativa”straordinaria” (Decreto Legislativo 178/2012) che prevede il ricorso all’avanzo di amministrazione vincolato già in fase di bilancio di previsione 2013 (peraltro regolarmente approvato da tutti i ministeri vigilanti). Ciò che sto dicendo è talmente vero che perfino il Ministero dell’Economia e Finanze ha emanato un’apposita circolare per la corretta interpretazione di detto disavanzo finanziario.Infine sottolineo che, nonostante tutte le difficoltà sopra elencate, nella relazione si evidenzia un avanzo amministrativo di 2.601.925,00 euro.Concludendo quindi mi preme sottolineare come questa nuova governance, che ha permesso alla CRI di uscire dal commissariamento in cui era rimasta per 26 degli ultimi 30 anni, abbia il merito di aver riportato ordine amministrativo e di aver rimesso a posto i bilanci, così come certificato sempre dalla Corte dei Conti.Con un enorme sforzo sono stati approvati da allora, tutti i bilanci consuntivi che erano invece fermi al 2004. E successivamente abbiamo raggiunto un altro importante traguardo: per la prima volta dopo 32 anni, il conto consuntivo consolidato è stato approvato nei termini di legge. Circostanza che da allora è diventata una regola e non più un’eccezione.In questi anni la CRI, che si è fatta interprete e protagonista come il suo ruolo richiede in tutte le primarie emergenze italiane e internazionali (attualmente stiamo fronteggiando l’emergenza maltempo in Liguria, a Parma, a Orbetello e a Pisa e siamo nel Kurdistan iracheno dove produciamo e distribuiamo fino a 10.000 pasti al giorno) ha parallelamente seguito un percorso interno di radicale riorganizzazione. Negli anni è stato drasticamente ridotto il numero dei dirigenti, realizzata la tesoreria unica, aumentati i controlli interni, quasi annullate le auto di servizio, e qualsiasi spreco (si pensi alla Sise in Sicilia che è stata posta in liquidazione). Moltissimo infine è stato fatto per quanto riguarda il patrimonio: dalla ricognizione di ogni fabbricato e di ogni terreno su tutto il territorio nazionale, alla redazione del fascicolo di fabbricato fino all’organizzazione di una banca dati delle locazioni attive e passive. Èstato – conclude Rocca – inoltre redatto lo stato diconsistenza patrimoniale ed elaborato il piano di valorizzazione condiviso dal comitato digestione previsto ai sensi dell’art. 4 comma 1 del d.lgs. 178/2012 (il decretodel riordino CRI). Grazie a uno straordinario lavoro fatto per garantire trasparenza su tutti i procedimenti e gli atti amministrativi. Dal sitowww.cri.itè possibile avere un resoconto preciso su cifre raccolte, bilanci e attività”.