RAPPORTO SU 16 PAESI NEL MONDO

IL COMITATO INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA: CESSI LA VIOLENZA CONTRO IL PERSONALE SANITARIO

 Ginevra (Comitato Internazionale della Croce Rossa) – Gli attacchi nei confronti del personale, le strutture ed i mezzi sanitari durante conflitti armati o i violenti disordini interni lasciano milioni di persone in tutto il mondo senza cura proprio nel momento in cui ne avrebbero maggiormente bisogno. Questa è la considerazione chiave di un nuovo rapporto presentato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) durante una conferenza stampa a Ginevra.”La violenza nei confronti delle strutture e del personale sanitario deve finire. E’ una questione di vita o di morte” ha detto Yves Daccord, Direttore Generale del CICR. ” Il prezzo in termini di vite umane è sconvolgente: i civili e i combattenti spesso muoiono a causa delle loro ferite semplicemente perché gli viene impedito di ricevere tempestivamente un’assistenza medica”.In accordo con il Dr. Robin Coupland, che ha condotto una ricerca portata avanti in 16 paesi nel mondo, sono milioni le vite umane che potrebbero essere risparmiate se l’arrivo dei soccorsi fosse maggiormente rispettato. “La scoperta più scioccante è che le persone muoiono su larga scala non perché sono direttamente vittime ad esempio di una bomba piazzata al bordo della strada o di un colpo di arma a fuoco ma muoiono perché l’ambulanza non riesce ad arrivare in tempo, perché al personale sanitario viene impedito di svolgere il suo lavoro, perché gli stessi ospedali sono obiettivi di attacchi o semplicemente perché l’ambiente risulta essere troppo pericoloso per l’attuazione dei soccorsi”  Nel 2009 una bomba è esplosa a Mogadiscio provocando la morte di più di 20 persone, la maggior parte delle quali si era appena laureata alla scuola di medicina. L’attacco ai giovani dottori non solo ha comportato la fine delle loro giovani vite ma ha inoltre vanificato la possibilità che migliaia di persone potessero ricevere cure mediche nei mesi e negli anni a venire. “La violenza che impedisce la messa in atto dei soccorsi è attualmente una delle più urgenti e poco considerate tragedie umanitarie” così ha insistito Daccord. ” Gli ospedali in Sri Lanka e in Somalia sono stati bombardati, le ambulanze in Libia colpite con arma da fuoco, personale paramedico ucciso in Colombia e in Afghanistan persone gravemente ferite costrette a soffrire per ore in mezzi sanitari fermi alle code dei check point. Questa problematica è da anni sotto i nostri occhi. Ora deve finire.”I sanitari da soli non possono far fronte alla sfida. E’ imperative per gli stati, le loro Forze Armate e per tutti coloro che esercitano un’autorità riconoscere che il fenomeno della violenza che impedisce la fornitura dei soccorsi e dell’assistenza è una delle sfide umanitarie più serie e più largamente diffusa. “Per affrontare davvero la problematica bisognerà impostare un dialogo umanitario, sarà necessario il rispetto per le norme e l’adozione di appropriate misure da parte degli stati, delle Forze Armate e degli attori non statali” ha detto Daccord. ” Il CICR è impegnato a lavorare con tutti coloro che sono coinvolti al fine di garantire un’assistenza che sia imparziale ed efficace.” Gli attacchi intenzionali al personale, alle strutture ed ai mezzi sanitari, così come agli stessi malati e feriti, violano il diritto internazionale. Le Convenzioni di Ginevra e i Protocolli Aggiuntivi stabiliscono il diritto per i feriti e i malati, siano essi combattenti o civili, di essere rispettati e protetti durante i conflitti armati e di ricevere tempestivamente assistenza sanitaria. 

  

  

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