Nuove “sfide” di integrazione nel Centro Croce Rossa di Bresso
Prosegue il sodalizio con Rotary Milano per l'organizzazione di corsi di formazione professionale
Giardinieri, sarti, panificatori. Si affollano idee e progetti per il nuovo anno nel Centro di Accoglienza Straordinaria per persone migranti gestito dalla Croce Rossa Italiana a Bresso.Tutto con un unico comune denominatore: creare lavoro e non fare semplice assistenzialismo; permettere alle persone migranti di integrarsi nel nostro paese e, in prospettiva, essere autosufficienti.
Così, dopo gli incoraggianti risultati dei corsi di formazione professionale organizzati durante il 2016, proseguirà con rinnovati propositi la collaborazione tra la CRI e il Rotary di Milano Nord per l’organizzazione di attività finalizzate all’integrazione degli ospiti del Centro di Bresso. Numerosi e variegati modelli virtuosi che possono essere anche replicati a livello nazionale con altri club Rotary e comitati locali di Croce Rossa Italiana.È già in calendario per l’inizio di marzo il secondo corso di giardinaggio che darà la possibilità a dodici ragazzi di lavorare alla creazione di una serra all’interno della struttura. In fase di definizione, invece, l’avvio di un secondo corso per panificatori, dopo che quello dello scorso anno aveva fornito occupazione a quattro dei quindici allievi.Così come sono in cantiere nuovi corsi professionali in collaborazione con l’agenzia specializzata in figure professionali qualificate Quanta per cercare di ricalcare quanto fatto al Centro CRI di Settimo Torinese, dove ventisette ragazzi migranti hanno trovato impiego nel settore della navalmeccanica proprio grazie ad un accordo tra la società interinale e Fincantieri.
Sono una decina i volontari del Rotary impegnati in queste ed altre attività, anche ricreative, come il corso di musica, grazie al quale il 19 Dicembre scorso una banda composta da persone migranti ha tenuto il suo primo concerto nel Campo Cri.
E poi ci sono i corsi di italiano tenuti dal fotoreporter in pensione Guido Rossi, che sono ormai famose all’interno dell’ex Caserma Aldebaran, oggi sede del CAS di Croce Rossa. “All’inizio erano otto o dieci al massimo. Oggi sono una quarantina ad ogni lezione”, racconta Rossi, che sta lavorando anche alla produzione di un libro CRI/Rotary per l’insegnamento di base dell’italiano e di un libro fotografico per l’insegnamento della nostra lingua.
Lungo questo ideale filo rosso, che unisce tutte le iniziative marchiate CRI/Rotary, si inseriscono anche l’idea di una app per smartphone e di un corso di corso di informatica di base per favorire i ragazzi migranti nel loro processo di inclusione nella nostra società e agevolarli nella ricerca di lavoro.