Migranti; Rocca (CRI): “Dopo tre anni dalla strage a Lampedusa, nulla è cambiato. L’indifferenza uccide le persone”

 Lampedusa 3 ottobre

“La memoria del nostro passato è fondamentale nella costruzione del futuro. Non possiamo e non vogliamo dimenticare la tragedia di tre anni fa davanti a Lampedusa, dove centinaia di persone sono morte a pochi metri dalla riva. I racconti dei primi soccorritori, le bare, le urla durante il funerale, il lavoro di riconoscimento dei cadaveri e quello di supporto psicologico: quelle immagini di dolore sono scolpite nella nostra testa e sono un’icona, una guida nel nostro lavoro quotidiano, anche in mare, perché una tragedia di questo tipo non accada mai più.“Mai più” è lo slogan ripetuto a ogni livello, ma purtroppo in questi tre anni troppe volte ci siamo trovati a commentare nuove tragedie in mare. In questa giornata, conserviamo il ricordo e il dolore. Ma come abbiamo già detto in altre occasioni, non c’è bisogno di lacrime e comunicati di circostanza. Quello che serve sono risposte chiare a livello europeo e internazionale al fenomeno migratorio, ovvero l’istituzione di vie sicure e legali per chi fugge da guerra, violenza e disperazione,  per evitare che i migranti mettano a repentaglio la propria vita e per combattere il traffico di esseri umani. Oltre le parole, servono fatti concreti: l’indifferenza uccide le persone e solo così onoreremo la morte di chi non ce l’ha fatta” ha dichiarato il presidente nazionale della CRI, Francesco Rocca.

        

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