L’impegno di Croce Rossa nel sociale tra sfide e opportunità

 

Di Sandra Fratticci

 Stati Generali del Sociale di Croce Rossa. Sullo schermo una frase di Henry Dunant: Poiché tutti possono, in un modo o nell'altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche misura a questa buona opera  

Gli Stati Generali del Sociale, momento di confronto sull’impegno della Croce Rossa Italiana in campo sociale, sono stati l’occasione per fare il punto su alcuni degli interventi promossi dall’Associazione per favorire lo sviluppo dell’individuo e affrontare le vulnerabilità. Ne è emerso un quadro caratterizzato dalla trasversalità degli interventi, che spesso coinvolgono più aree di attività e da un’attenzione sempre maggiore ai bisogni del territorio, alla formazione e alla professionalità.Tra le tantissime attività sociali realizzate sul territorio la principale, in rapporto al numero di assistiti, è rappresentata dagli aiuti alimentari e i principali beneficiari sono famiglie e minori, come è emerso dall’analisi presentata da Alessandra Lagorio.Uno degli ambiti di intervento più complicati è il contrasto alle dipendenze che, nell’esperienza di Annamaria Colombani, porta a scontrarsi continuamente con pregiudizi e resistenze: “Croce Rossa Italiana può tuttavia contare su una presenza capillare sul territorio nazionale e su volontari fortemente motivati e competenti, considerati dalle persone vulnerabili come simboli di protezione”. In questo e in altri ambiti del sociale l’impegno dei Giovani CRI permette di raggiungere in modo più incisivo un target particolare come quello di adolescenti e ragazzi, offrendo “Uno sguardo dei giovani verso i giovani”, come ha spiegato Valentina Esposito.

    

Riuscire a entrare in relazione con chi soffre è la missione dei volontari CRI. E se il dolore è tale da impedire la comunicazione è necessario ricorrere a linguaggi non convenzionali. È il caso dei clown di Croce Rossa raccontati da Simone Pellissetti, che portano la carica potente del buonumore in ospedali, carceri, centri antiviolenza, residenze per disabili e scuole, si rivolgono ad anziani e migranti, aiutano le persone colpite da calamità naturali ed emergenze ad affrontare lo sconforto e la rabbia.E i volontari sono a loro volta destinatari di una rete di supporto che punta ad accrescere la resilienza, come ha evidenziato Antonio Zuliani parlando del servizio psico-sociale: “È importante sostenere i volontari nei momenti critici, per aiutarli a ospitare la sofferenza, ma anche assicurare l’orientamento e la formazione necessari a realizzare i propri desideri”.La qualità della formazione è stata al centro dell’intervento di Silvano Baccino, relativo al percorso formativo per operatore sociale generico. Sette moduli che spaziano dalle competenze necessarie per operare nel sociale ai temi legati a comunicazione ed empatia, classi di dimensioni contenute e docenti qualificati per garantire una formazione adeguata.Rispondere alle nuove vulnerabilità richiede oggi un impegno nel campo dell’inclusione lavorativa, come ha sottolineato Michela Fornelli illustrando Job opportunity builder, progetto di formazione sociale realizzato da Croce Rossa in collaborazione con Accenture.

    

E l’impegno di Croce Rossa Italiana va oltre gli interventi e punta a dare voce a chi non ne ha, come ha evidenziato Laura Bastianetto parlando del racconto delle storie e delle attività. Come assicurare le risorse necessarie a realizzare tutto ciò? Nelle parole di Massimo Pesci è necessario potenziare la circolazione e lo scambio di valore, adottando la prospettiva del fundraising anziché della beneficenza: “investire nella pianificazione per garantire la sostenibilità”.

 
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