Libia: Croce Rossa, la “situazione è disperata” a Sirte. Continua l'esodo, si teme la catastrofe umanitaria (Agi/Afp/Reuters/Efe)

A Sirte, la città natale di Muammar Gheddafi assediata da giorni, la “situazione è disperata”. Secondo la Croce Rossa Internazionale la gente muore per la mancanza di cure mediche di base, e anche perché l’ospedale, colpito da razzi, non è in grado di aiutare i feriti. Lo ha riferito Hichem Khadhraoui, inviato della Croce Rossa Internazionale, aggiungendo che la squadra che ha guidato a Sirte ha consegnato 300 “kit per ferite da guerra” e circa “150 sacchi per cadaveri”. Gli operatori del Comitato Internazionale della Croce Rossa sono riusciti a entrare a Sirte e a portarvi forniture sanitarie essenziali, mentre crescono i timori di un catastrofe umanitaria nella città natale di Muammar Gheddafi, assediata da settimane. Dopo aver concesso un tregua di due giorni per consentire a tutti i civili di fuggire, le forze del nuovo governo ad interim si preparano a lanciare l’ assalto finale, che è stato rimandato finora proprio per la presenza di migliaia di abitanti. E l’esodo continua: da più di una settimana migliaia di famiglie, a bordo di auto stracariche di vettovaglie, fuggono dalla città, situata a 360 km ad est di Tripoli, in direzione di Misurata; ma una parte della popolazione, priva dei mezzi più elementari, è bloccata in città. Secondo le truppe ribelli, gli abitanti rimasti sono stati presi come ostaggi dalle truppe rimaste fedeli all’antico regime, che li utilizzeranno come scudi umani. Dopo la conquista dell’ aeroporto, della strada di scorrimento rapido e di una delle zone ‘gheddafiste’ più importanti, i ribelli sostengono di avere il controllo dell’ 80 per cento della città, che però ancora oppone una forte resistenza. La principale difficoltà sono i franchi tiratori appostati sui tetti e alle finestre degli edifici, che impediscono di entrare nel cuore della città. “Quando tutto il centro della città sarà evacuato dai suoi abitanti, la conquista di Sirte sarà una questione di ore”, assicura Ahmed Bani, portavoce militare del Cnt. Ma per ora i combattimenti sono sporadici e i bombardamenti intermittenti. (Agi/Afp/Reuters/Efe)

  

  

          

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