Lampedusa, corso di primo soccorso per la Guardia Costiera organizzato dalla CRI e dal Progetto Praesidium

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Il 29 e 30 luglio si è svolto a Lampedusa un corso di primo soccorso rivolto alla Guardia Costiera, organizzato dal Comitato Regionale CRI della Sicilia su richiesta del Progetto Presidium VIII, con l’obiettivo di aggiornare il personale sulle principali tecniche operative e sulle norme comportamentali in materia di igiene.Il Progetto Presidium VIII, di cui è responsabile Alessandra Diodati del Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana, rappresenta uno dei più importanti programmi in Italia di assistenza ai migranti, atto al rafforzamento delle capacità di accoglienza e dei servizi per coloro che arrivano via mare. La Croce Rossa Italiana, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Save the Children collaborano sul territorio nazionale nell’ambito del progetto da anni, con particolare attenzione alle regioni Calabria, Puglia e Sicilia per il miglioramento e la tutela delle condizioni di chi approda sulle coste italiane. L’isola di Lampedusa è oramai il centro dei continui flussi migratori nel Mediterraneo, terra di approdo che, dall’inizio della cosiddetta “primavera araba”, ha visto incrementare notevolmente il numero degli sbarchi. Per far fronte alla fase critica dello sbarco e del trasbordo, la guardia costiera ha organizzato una task force altamente specializzata, che sta garantendo con i massimi protocolli di sicurezza il primo soccorso e l’assistenza verso coloro che tra stenti e asperità riescono a raggiungere le nostre coste.Al corso hanno partecipato anche il volontario istruttore di Primo soccorso Michele Liccardo, appartenente al Comitato Provinciale della CRI di Caltanissetta e il collega Francesco Messina del Comitato di Siracusa che, ascoltate le esigenze specifiche e i dubbi del personale direttamente coinvolto nelle operazioni di salvataggio, hanno aggiornato su una serie di tematiche ben inserite nelle fasi di soccorso in acqua, nel quale solo chi è “uomo di mare” sa come comportarsi in situazioni di criticità. L’aiuto della donna in gravidanza, il giusto protocollo della rianimazione cardiopolmonare e il soccorso di un sospetto shock sono stati gli argomenti più esaminati per casistica e priorità tecniche, oltre alla corretta igienizzazione nella fase preparatoria e post intervento, essendo emerse lacune sul corretto approccio dei prodotti per la disinfezione e l’asepsi. Il dubbio principale ha riguardato la paura degli operatori sul possibile contagio della TBC, ma l’ausilio delle slide formative, fornite dal Comitato Centrale della Croce Rossa di Roma, ha tranquillizzato gli animi e fatto chiarezza sulle dinamiche della trasmissione.”Quando mi è stato proposto di aggiornare i componenti delle squadre operative in mare, ho accettato l’incarico con grande piacere –  ha spiegato il volontario Michele Liccardo – sono stato accolto come uno di loro, in un clima molto amichevole ma esigente. Si è lavorato con ottimi risultati nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Considero l’esperienza di Lampedusa atipica nel suo genere. Lontana dalla Sicilia e con i tanti disagi e pressioni mediatiche, l’isola vive un fenomeno descritto come un danno da taluni media, quando nella realtà sottolinea il grande spirito solidale e orientato al soccorso del popolo italiano”.

  

  

             

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