Intervista al Segretario Generale della FICR, Elhadj As Sy: “Ci sono situazioni oggi in cui c’è bisogno di noi come non mai. Orgogliosi del lavoro quotidiano della CRI per i migranti”
di Tommaso Della LongaIl primo pensiero va subito alla Fiaccolata finita poche ore prima. “Mi sento onorato e privilegiato di aver partecipato ancora alla tradizionale Fiaccolata di Solferino”, dice senza mezzi termini il segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR), As Sy, che ci ha concesso questa intervista prima di ripartire per Ginevra. “Dovevo stare a casa, in vacanza. Poi il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, mi ha mandato sul cellulare alcune foto della Fiaccolata dell’anno scorso. Mentre vedevo le foto, ho pensato che non c’era nulla che mi potesse impedire di organizzarmi e tornare qui con voi”, continua As Sy.Il tema principale dell’intervista è stato l’immigrazione: abbiamo voluto ascoltare il punto di vista della Federazione Internazionale su quanto sta accadendo nel Mar Mediterraneo, ma anche nelle nazioni di origine e in quelle di destinazione. “Nella storia abbiamo avuto campi di battaglia ben definiti e alcuni momenti che sono diventati icone: per esempio, Verdun nella Prima Guerra Mondiale e la Normandia nella Seconda Guerra Mondiale. Ora la situazione è molto più complessa: le parti non sono definite come prima e se non possiamo parlare di Terza Guerra Mondiale, possiamo però dire che c’è la guerra in quasi tutto il mondo. Tutte queste crisi messe insieme sono il fattore comune che porta migliaia di persone a lasciare la propria terra: qualcosa che non vedevamo dall’ultimo conflitto mondiale”. Secondo As Sy, 55 milioni di rifugiati e 120 milioni di migranti, cercano il rispetto della dignità umana, la speranza di un futuro migliore, aiuto e solidarietà, “altrimenti non accetterebbero viaggi rischiosissimi dove si può perdere la vita”. Il segretario generale della FICR pone l’accento sulla campagna per fermare l’indifferenza di leader e istituzioni, dalle nazioni di origine a quello di transito e arrivo, davanti alle tante tragedie legate ai flussi migratori. “La Croce Rossa Italiana ci ha resi orgogliosi non solo per il lavoro instancabile fatto dai volontari in favore dei migranti, ma anche per la grande espressione di solidarietà nel dire ‘Nessun essere umano è illegale’. Quando avete lanciato questo slogan, era un momento molto difficile a livello politico e non era facile prendere una posizione di questo tipo: per questo voglio cogliere l’occasione per rendere omaggio alla vostra leadership, al presidente Rocca e a tutti i volontari della CRI”. Durante l’intervista As Sy ha rimarcato la volontà della Federazione Internazionale di continuare a supportare il lavoro della CRI in favore dei migranti e di incrementare le risorse per espandere le attività: “Guardiamo con grande orgoglio alla decisione della CRI di portare l’aiuto direttamente in mare durante le operazioni di ricerca e soccorso”. “Il nostro è un ruolo unico perché abbiamo l’opportunità di supportare le persone in ogni situazione: dalla partenza fino all’arrivo – spiega As Sy – Nelle nazioni di origine, informando le persone sui rischi del viaggio, sui trafficanti di uomini, sui loro diritti per portarli a una scelta consapevole. Nelle nazioni di transito, nell’assisterli con l’aiuto umanitario. E infine agendo sull’integrazione: i migranti sono spesso visti come un peso per la società, mentre bisogna lavorare sulla coesione sociale, sulla condivisione e sul farli diventare membri attivi delle comunità”.
Secondo il Segretario Generale, il ruolo di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è quello di seguire l’imperativo umanitario di proteggere i vulnerabili, avere accesso a chi ha bisogno e facilitare l’integrazione. “Dove c’è un bisogno umanitario, noi ci dobbiamo essere. Per questo, quando qualcuno ha deciso di chiudere le operazioni in Grecia contro alcune decisioni politiche, noi abbiamo deciso di rimanere per supportare i migranti”. Ma quanto sono ancora attuali i Principi di Croce Rossa? “I nostri Principi sono testati quotidianamente ovunque noi operiamo. In queste guerre sempre più complesse, dove vediamo comunità divise in lotta, è sempre più difficile rimanere neutrali e imparziali, ma non è impossibile. I nostri Principi ci danno quello spazio necessario a operare, in un mondo dove lo spazio umanitario si sta drammaticamente rimpicciolendo di giorno in giorno. Dobbiamo tenere alto lo spirito dei Principi: ci sono situazioni oggi in cui c’è bisogno di noi come non mai”.E infine, quali sono le priorità umanitarie? “Non parlerei di priorità, per noi ogni bisogno è sullo stesso livello. Un volontario che aiuta un disabile a muoversi o presta servizio in ambulanza fa un servizio prioritario come chi opera in zone di crisi, dopo un terremoto o sotto le bombe di Aleppo. Noi dobbiamo stare sempre dalla parte di chi ha bisogno. Più che altro, ritengo prioritario ridefinire le strategie di lungo termine, davanti a conflitti e crisi che si protraggono nel tempo; migliorare la resilienza e la preparazione delle comunità; organizzarsi per avere più sostegno e più risorse. Su questo dobbiamo lavorare, ma deve essere chiaro per noi tutti i bisogni sono ugualmente prioritari”. “Partecipare alla Fiaccolata è stato un’emozione forte e un privilegio immenso. Voglio cogliere l’occasione per salutare e ringraziare tutti i volontari della Croce Rossa Italiana per il lavoro quotidiano che svolgono per i più deboli e per chiunque abbia bisogno, come voglio ancora esprimere tutto il mio apprezzamento per il Presidente Rocca e la sua grande capacità di leadership. Non vedo l’ora di partecipare alla prossima Fiaccolata!”, conclude As Sy.