HAITI, LA CROCE ROSSA ITALIANA A PORT AU PRINCE. A LAVORO PER COSTRUIRE IL CAMPO BASE

Port au Prince (Haiti) – Nel passaggio tra Santo Domingo e Haiti si ha l’idea di un mondo che cambia nel giro di poche centinaia di metri. Un cancello sovrastato dal filo spinato divide due stati, ma non solo. Da una parte una quasi normalità, se non fosse per le decine di convogli umanitari in fila per Port au Prince. Dall’altra l’idea della tragedia vissuta non più di una settimana fa. L’aeroporto della capitale haitiana è intasato dai tanti aerei di aiuti umanitari. E per questo gli operatori, anche quelli della Croce Rossa Italiana, devono spostarsi via terra da Santo Domingo ad Haiti. Un viaggio che può durare anche dieci, dodici ore. Tante sono le nazionalità del pulmino messo a disposizione della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: italiani, inglesi, danesi, giapponesi. Team leader delle ERU (Emergency Response Unit – Unità di Risposta all’Emergenza) che si confrontano fin da subito durante il tragitto. Arrivati a Port au Prince, il traffico blocca completamente la città. Mentre la gente cerca di tornare a un accenno di normalità vendendo qualche mercanzia ai bordi della strada. Poi l’arrivo al campo base della Federazione internazionale. Centinaia di operatori che fin dai primi momenti dopo il terremoto si sono messi all’opera per aiutare il popolo haitiano, accanto alla Croce Rossa di Haiti. All’arrivo il gruppo della CRI guidato dal capodipartimento per le attività in emergenza, Leonardo Carmenati, trova già al campo il Commissario straordinario, Francesco Rocca. C’è tanto da fare, dopo un abbraccio veloce con chi è già qui da una settimana, come il delegato italiano Michele De Tomaso, subito briefing, riunioni, carte, regole di sicurezza: non c’è tempo da perdere, bisogna costruire il nuovo campo base. In queste ore le 37 tonnellate del cargo della Croce Rossa Italiana sono in viaggio da Santo Domingo a Port au Prince. E poi, forse anche durante la notte, la task force della ERU italiana si metterà all’opera per costruire il campo: tende, cucina, potabilizzatori dell’acqua per gli operatori di Croce Rossa, ma anche per la popolazione che in questo momento ha bisogno di tutto. Alle sei qui sorge il sole. In silenzio tutti iniziano ad alzarsi e ognuno sa già quello che deve fare. Da queste parti, anche un minuto è prezioso.  Tommaso Della LongaPortavoce del Commissario Straordianrio della Croce Rossa Italiana

  

      

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