Fortezza Europa: le nuove rotte dei clandestini

migranti

(Da Panorama.it)Francesco Rocca, Commissario straordinario di Croce Rossa, fa il punto su rotte e flussi migratori in occasione della giornata internazionale dei migranti.

Commissario Rocca, gli sbarchi si arrestano, i migranti non tentano più muoversi, di cambiare vita, di raggiungere l’Europa? Abbiamo una percezione dell’immigrazione che riguarda noi, l’Italia e l’Europa, ma i flussi migratori non si fermano e molti di essi sono interni a paesi poveri, dall’Africa al sudest asiatico. Non esiste una diminuzione dei flussi migratori, c’è una situazione di calma apparente derivante dalla chiusura della “porta” di Lampedusa, ma il flusso verso l’Europa continua. Attraverso quali rotte? Quella da oriente per esempio, quella che passa per la Turchia. Ma poi ripeto, pensiamo a paesi come il Kenya che sono meta di immigrazione interna africana, per esempio dalla Somalia. O lo Yemen, paesi per noi poveri, ma che rappresentano una meta per tanti disperati in fuga dalla guerra. Lo stesso Marocco, da paese di transito si è trasformato negli anni, con la crescita economica in paese d’arrivo, quasi un avamposto dell’Europa. Quanto incide questa gigantesca crisi economica sui fenomeni migratori? Tanto, lo dico da un anno. L’inflazione galoppante dei paesi più poveri, l’altissimo costo delle materie prime, alimenta i flussi migratori. Noi non lo vediamo come l’anno scorso perché la messa in sicurezza di alcune “porte di accesso” ha bloccato i migranti…ma ripeto pensiamo ai flussi di migranti da paesi come Birmania e Cambogia verso le metropoli cinesi. Proprio nel sudest asiatico e in Cambogia per esempio concentreremo i nostri futuri sforzi. L’arroccamento dell’Europa con la chiusura delle frontiere, coi pattugliamenti di Frontex, funziona? In termini di sicurezza sì, ma non c’è una risposta in termini di investimenti nei paesi di origine. Bisogna permettere a quei paesi di svilupparsi, di usare le loro risorse, bisogna risolvere il problema del debito, ci vuole una politica comune, concordata dei paesi più fortunati. Per anni l’Italia è stata lasciata sola nella gestione dei fenomeni migratori, salvo poi accusare il paese di xenofobia, quando, a parte qualche imbecille, il nostro è un paese accogliente. Pensiamo solo in materia di diritto di asilo in confronto alla Grecia (record negativo di richieste accettate in Europa, ndr) Il punto è che non esiste un programma di integrazione e di accoglienza europea. E mi auguro ci sarà. Ne va della nostra sopravvivenza Come valuta la politica italiana dei respingimenti? Dolorosissima sotto il profilo umano. Formalmente corretta dal punto di vista del diritto internazionale. Spesso legge e cinismo vanno a braccetto, ma il punto è: cosa sta facendo la comunità internazionale per il rispetto dei diritti umani in Libia? Noi stiamo realizzando accordi con la consorella libica per poter lavorare sul posto in questo senso… Che cosa manca all’Italia nella sua politica dell’immigrazione? L’Italia sta facendo moltissimo anche se la strada dell’integrazione è lunga. Ci vuole però una maggiore capacità di investimento in cooperazione per prevenire le condizioni d’immigrazione. Altrimenti non so se alla lunga le nostre politiche pagheranno. Giampaolo Musumeci

  

     

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