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Follonica (Gr): Progetto BLSD sul litorale. La CRI rinforza la sua presenza nei fine settimana estivi

Lo scorso anno a Follonica (Grosseto) è stato predisposto a livello sperimentale il servizio “Ambulanza BLSD sul litorale”, nel periodo luglio – agosto, con lo scopo di offrire alla popolazione un presidio di sicurezza in più. In virtù dei risultati raggiunti in quei due mesi (31 turni con 23 interventi effettuati), la “BLSD” è stata assicurata anche nei mesi invernali, fornendo alla Centrale 118 un ulteriore mezzo di soccorso da impiegare anche per  interventi di codice rosso.”L’esperienza della scorsa estate – dice il Delegato per la RCP (Rianimazione Cardio -Polmonare) e BLSD Giacomo SPINELLI – ci ha stimolato a proseguire per sfruttare e far conoscere le potenzialità dell’ambulanza BLSD, riuscendo a garantirla anche oltre l’estate.Rileviamo, infatti, che dal mese di luglio 2010 al giugno di quest’anno, i turni coperti sono stati 76 e le ore di servizio ben 311 con 304 Operatori impegnati che hanno effettuato 79 interventi. Anche quest’anno – prosegue il Delegato – siamo riusciti a riproporre il progetto, con una implementazione che sarà più evidente nel periodo di Ferragosto, al fine di far fronte alle presumibili maggiori esigenze dell’utenza sul territorio”.Il progetto prevede la disponibilità di un’ambulanza BLSD con equipaggio composto da soccorritori specializzati, di cui almeno uno abilitato all’utilizzo del defibrillatore semi automatico. Il mezzo di soccorso sarà attivato, secondo un calendario prestabilito, il sabato pomeriggio e la domenica, sia mattina che pomeriggio, per tutti i fine settimana dei mesi di luglio e agosto.L’ambulanza percorrerà il litorale e stazionerà nei punti più strategici del centro cittadino, immediatamente disponibile all’impiego su richiesta della Centrale 118. Il personale potrà rilevare i parametri vitali (pressione arteriosa, saturazione e rilevazione glicemia), così da interagire in maniera puntuale con il 118 e fornire una più corretta gestione del soccorso.”Il nostro obiettivo finale – conclude SPINELLI – è quello di adempiere alla catena di sopravvivenza e tentare di aumentare la percentuale di sopravvivenza di quelle vittime colpite da arresto cardiaco improvviso, senza tralasciare quegli eventi traumatici o medici, anche di minore entità, che necessitano di un soccorso tempestivo”.

  

  

             

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