Firenze, Conferenza Europea. Monti: “Dalla crisi si esce solo insieme. Con disuguaglianze aumentate e tagli alla spesa il lavoro della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è ancora più meritevole”.
Il Senatore Mario Monti alla 9° Conferenza Europea della Croce Rossa
La seconda giornata di lavori della 9° Conferenza Regionale Europea della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si è aperta con la comunicazione da parte del Presidente della CRI e Vice Presidente della Croce Rossa internazionale Francesco Rocca dell’ennesimo lutto. I rappresentati delle 53 società nazionali presenti hanno osservato un minuto di raccoglimento per il delegato del CICR barbaramente ucciso ieri in Libia, a Misurata. Ospite della mattinata il sen. Mario Monti, già Presidente del Consiglio Italiano e Commissario Europeo per un decennio, nonché Preside dell’Università Bocconi. “Le crisi – ha esordito Monti – per definizione sono qualcosa di negativo. Con lo sforzo comune invece, possono diventare eventi con aspetti positivi. Rispetto al passato la distribuzione della crescita è stata disomogenea ed ha coinvolto i paesi emergenti molto più rispetto alle vecchie economie occidentali. La crescita differenziata ha ridefinito le economie mondiali”. “L’osservazione che abbiamo fatto nel pieno della crisi è questa: quando la crisi era al suo picco e spaventava i leader mondiali il G20 prese un piega decisiva. I paesi hanno coordinato la politica fiscale per iniziare a lottare insieme. Ogni il coordinamento internazionale se fatto seriamente, richiede condivisione di alcune quote parte di sovranità nazionale. Alcuni paesi preferiscono mantenere la sovranità piuttosto che esercitarla insieme ad altri. Quindi è quasi necessario, lo dico per provocare la discussione, un livello di preoccupazione per unirsi. Saremo più forti anche se ognuno di noi sarà meno autonomo. Questa tendenza all’unità a livello internazionale si è allentata in favore del sentimento nazionale. Tutto è rientrato come una marea e la cooperazione è diventata meno efficace”. “L’Unione Europea è più burocratica rispetto ad una istituzione come il G20. Questo che può essere un limite è anche un vantaggio nel senso che ogni volta che c’è una decisione ed un progresso per rispondere alla crisi e per esercitare sovranità collettiva non si può fare un passo indietro come è successo a livello globale. Ogni crisi ci porta a essere più vicini fra noi”.
Francesco Rocca e il Senatore Monti
“Il primo atto dell’integrazione europea è molto antico. Il 9 maggio del 1950 il Ministro degli Esteri francese Schuman propose che Germania e Francia insieme ai paesi del Benelux ed all’Italia, mettessero insieme gli strumenti attraverso i quali si erano distrutte, il carbone e l’acciaio, così da rendere impossibile il ritorno alla guerra. Cosa sarebbe successo se la proposta di Shuman fosse stata presentata a referendum popolare? Sarebbe stata rifiutata ed avrebbe portato ad una storia diversa. Non necessariamente le idee non in linea con il sentimento popolare sono cattive idee. Era una risposta alla crisi che allora era rappresentata dalla seconda guerra mondiale”. “La commissione europea nel pieno della crisi, ha richiesto agli Stati membri di condividere il bilancio dello stato prima di presentare il bilancio nazionale ai rispettivi parlamenti nazionali. I Paesi più grandi hanno detto di no, troppo intrusivo. Poi è arrivata la crisi greca e tutti hanno ammesso la bontà di quell’idea affermando: perché non lo abbiamo fatto prima”. “In Italia abbiamo dovuto affrontare una crisi grave nel 2011. Oggi il nostro è un paese stabile a cui a volte piace cambiare governo. In questo ultimo ciclo va bene perché le facce sono sempre più giovani. A partire da me… che nel 2011 ero due anni più giovane. Poi Enrico Letta ora Matteo Renzi che non ha neanche 40 anni ma è un leader molto importante. Tutti hanno lavorato in maniera coerente rispetto alla crisi economica. L’Italia però ha ancora compiti da fare per il recupero della recessione e per guadagnare la fiducia dei mercati finanziari. L’ Italia è l’unico paese in Europa del Sud che è uscito dalla crisi finanziaria senza aiuto da parte dell’Europa o del Fondo Monetario Internazionale. Ora è l’unico paese del Europa del Sud fuori dalla procedura di eccesso di deficit. Ricordo quando i cattivi studenti eravamo noi”. “La crisi ha coinvolto anche voi della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Le disuguaglianze sono aumentate a causa della iniqua distribuzione della ricchezza. I paesi per poter rispettare i requisiti finanziari hanno ridotto deficit ritoccando pesantemente le spese sociali. La situazione delle famiglie indigenti è peggiorata. In questa situazione il vostro lavoro nelle zone di guerra e in favore dei più deboli è diventato più difficile e quindi ancora più meritevole. Grazie”.