Emergenza migranti: Lampedusa, iniziata la sperimentazione dei ricongiungimenti familiari tramite la Croce Rossa

 E’ iniziata in questi giorni a Lampedusa la fase sperimentale dell’attività di ricongiungimento familiare – Restore Family Links (RFL) a favore di minori non accompagnati, di donne e di bambini che per ragioni di migrazione hanno dovuto abbandonare le loro famiglie e i loro affetti.Il Delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa e responsabile Eurozone RFL e Migrazione, Koen van Kooten, insieme  al Responsabile del Tracing Service della Croce Rossa Italiana, Andrea Pettini, e con il supporto di due volontari stanno sviluppando un modello di risposta ai bisogni dei migranti che non hanno informazioni sui propri cari. Il modello sviluppato, che sarà condiviso con i Tracing Service delle diverse Società Nazionali di Croce Rossa, potrà diventare una capacità di risposta (best practice) per l’Intero Movimento da sempre impegnato sui temi dei missing people in relazione a un quadro sempre più ampio del fenomeno della migrazione. Così, l’esclusività dell’emergenza Nord Africa, con specifico riferimento all’isola di Lampedusa, consentirà di elaborare alla Croce Rossa Italiana una capacità di risposta ad hoc che sarà presto condivisa in rete.Il team RFL presente a Lampedusa ha già visitato il Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) raccogliendo importanti informazioni necessarie per la progettazione dell’intervento. La Croce Rossa Italiana nell’ambito del progetto PRAESIDIUM, finanziato dal Ministero dell’Interno, intende diffondere sempre più il principio di “protezione” per il destino dei migranti e il diritto di conoscere le loro famiglie, impegnandosi affinchè in ogni CIE o Centro d’accoglienza Richiedenti Asilo (CARA) presenti in Italia sia garantita l’attività di Tracing per tutti gli ospiti.

  

  

          

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