Emergenza Maltempo, circa 400 volontari della Croce Rossa Italiana al lavoro nelle zone interessate dall'emergenza
L’Alpone – Foto Roberto Baldessarelli
I volontari, coordinati dalla Sala Operativa Nazionale CRI, sono impegnati a Verona nel centro di accoglienza allestito al Palasport di San Bonifacio, a Vicenza presso il centro di Caldogno. Attivata inoltre ad Asola (Mantova) la cucina da campo CRI
In seguito al maltempo che nelle ultime ore ha colpito gran parte del territorio nazionale, circa 400 volontari della Croce Rossa Italiana sono al lavoro in totale per far fronte alle necessità dettate dall’emergenza. Attualmente tutte le attività sono predisposte e monitorate dalla Sala Operativa Nazionale CRI, aperta h24 e coordinata da Roberto Antonini, Delegato nazionale per le attività di emergenza CRI. A Verona l’esondazione del fiume Alpone ha interessato circa 2000 persone nella zona di Soave e Monteforte d’Alpone, colpendo lievemente anche la zona di San Bonifacio. Sono attivi la Sala Operativa Provinciale CRI e il Centro Interventi di Emergenza (CIE) CRI. Presso il Palasport di San Bonifacio (Palaferoli) è stato allestito un posto di accoglienza per 400 persone, con altrettante brande fornite dal CIE. Al momento gli sfollati ospitati sono 49. Sono a disposizione 5 ambulanze. Il personale della Croce Rossa Italiana è inoltre impegnato in altre attività quali supporto all’ambulatorio, servizio recupero farmaci, servizio Attività Socio Assistenziali (ASA) con distribuzione indumenti. E’ stata inoltre attivata la Squadra di Supporto Psicologico in Emergenza (SSEP). A Vicenza, a seguito dell’esondazione del fiume Bacchiglione, sono impiegati nelle attività di emergenza un totale di circa 140 volontari. Il personale CRI è al lavoro con un presidio in connessione con le varie unità e con le zone interessate. Attualmente è in corso l’evacuazione di 110 pazienti dall’ospedale di Motta di Vivenza verso altre strutture limitrofe. Sono 17 le ambulanze della Croce Rossa Italiana impiegate e provenienti dai vicini Comitati di Treviso, Venezia e Belluno. Il Centro Interventi di Emergenza CRI di Verona ha fornito 80 brandine per gli sfollati del campo nomadi di viale Cricoli a Vicenza e altre 40 richieste dal Prefetto per casi particolari. Presso il centro di prima accoglienza di Caldogno e presso la circoscrizione 7 è stato intanto inviato personale specializzato nel soccorso psicologico e nelle attività socio-assistenziali. E’ stato appena attivato un campo base operativo CRI presso la sede di Isola Vicentina con 50 posti letto. Sono stati attivati dal COSUEM 118 sette mezzi di soccorso di base CRI. In una struttura attendata presso piazza Matteotti è stato approntato un punto di distribuzione pasti e di assistenza alla popolazione. A Padova l’esondazione del fiume Fratte ha interessato la zona di Saletto di Montagnana. In queste ore il maggior pericolo è rappresentato dal rischio di esondazione del Brenta. Sul posto sono disponibili 4 ambulanze, 7 msb ed un mezzo 4×4 caricato con una tenda utilizzabile come PMA (Presidio Medico Avanzato) in caso di necessità, oltre a numerosi volontari per distribuzione generi di conforto e indumenti. Si profila la necessità di dover trasferire infermi dalle strutture ricettive della zona in alte più sicure. In seguito ad una lieve esondazione del fiume Lambro presso il Comitato Locale CRI di Brugherio (Monza-Brianza) è stato allestito un punto di accoglienza per gli sfollati. Ad Asola (Mantova) a seguito dell’apertura delle chiuse del Lago di Idro, si è verificata una notevole fuoriuscita di acqua dal fiume Chiese e si teme la rottura dell’argine destro del fiume. Attualmente sono all’opera 100 volontari CRI impiegati nel monitoraggio e nell’assistenza alla popolazione. E’ stato attivato un punto di accoglienza presso il centro sportivo di Asola grazie al materiale fornito dalla Croce Rossa Italiana di Lodi e Pavia oltre che quello disponibile a Mantova. E’ stata inoltre attivata la cucina da campo di Mantova, che ha preparato circa 250 pasti. Durante la notte sono state ospitate 5 persone, gli altri cittadini hanno trovato rifugio presso parenti.