Emergenza 118 e normativa europea. Ronzi (CRI): “Il volontariato è la parte più ricca e sana del Paese. E’ un errore considerarlo solo uno strumento per esternalizzare beni e servizi”

Relatori della Tavola Rotonda

Si è svolta l’8 ottobre a Roma, presso il Centro Congressi Roma Eventi – Fontana di Trevi, una Tavola Rotonda sul tema delle gare di appalto per l’affidamento dei servizi di emergenza sanitaria territoriale 118. L’incontro si è svolto nell’ambito dell’evento Nonprofit Leadership Forum, in corso fino al 9 ottobre, e ha visto la partecipazione delle principali organizzazioni italiane che svolgono il servizio di trasporto sanitario, quali Misericordie d’Italia e ANPAS.L’incontro ha presentato una realtà variegata che si differenzia da regione a regione. Oggi, infatti, in Italia solo alcune Aziende Sanitarie Locali affidano la gestione del servizio di emergenza 118 attraverso bandi di gara. In Basilicata, ad esempio, il volontariato è stato escluso dalla partecipazione alle gare. Al contrario, la Regione Toscana, con una legge, ha inserito il volontariato all’interno del proprio sistema sanitario. Un quadro procedurale diverso, sul quale è intervenuta anche l’Unione Europea. L’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, Nils Wahl, ha pubblicato le sue conclusioni sulla causa fra un’ASL italiana, alcune organizzazioni di volontariato, un ente pubblico e due cooperative in merito a una gara di appalto per il servizio di emergenza sanitaria territoriale. Le conclusioni di Wahl faranno discutere a lungo il mondo del volontariato italiano. Secondo l’avvocatura generale della Corte di Giustizia Europea, le procedure previste per l’assegnazione dei servizi di emergenza sanitaria disposte da alcune Regioni italiane sono contrarie al diritto europeo. Se la Corte di Giustizia Europea confermerà le tesi di Wahl, in Italia potrebbero cambiare molte cose, proprio nel momento in cui si sta discutendo la riforma del Terzo Settore.

  locandina evento

“In tutto il Paese ci sono almeno 6,63 milioni di volontari – ha detto Flavio Ronzi, della Croce Rossa Italiana, durante il suo intervento – che non possono non vedersi attribuito un valore socio-economico da parte dello Stato. Il Governo italiano in relazione alla nuova Direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici deve saper difendere la peculiarità del Volontariato italiano garantendo la possibilità di proseguire questa esperienza di volontariato e partecipazione più che centenaria in ambito socio-sanitario. La sola Croce Rossa Italiana – ha ricordato Ronzi – contribuisce con 150 mila volontari che ogni giorno supportano e gestiscono tantissimi progetti e servizi sia in ambito sociale sia sanitario in ausilio allo Stato. Il mantra liberista europeo in cui si vuole salvaguardare a tutti i costi il libero gioco della concorrenza sul mercato non può svilire servizi così cruciali come quelli dell’emergenza sanitaria che solo il mondo del volontariato sa umanizzare e garantirne qualità e affidabilità”.“Tutto si fonda sull’errore concettuale che le associazioni di volontariato siano qualcosa di esogeno rispetto allo Stato – ha continuato Ronzi -, basterebbe cambiare prospettiva, fare uno scatto culturale che consenta il riconoscimento delle associazioni di volontariato come parte integrante del sistema sociale  e sanitario di questo paese, così da scinderlo dal problema europeo degli appalti. Su questo principio chiediamo gli strumenti normativi adeguati per riconoscerci quale il maggior bene e la parte più bella dello Stato”.A conclusione della Tavola Rotonda è emerso che le organizzazioni del Nonprofit devono essere messe nelle condizioni di incidere realmente nella definizione delle politiche e nella progettazione dei servizi, affinché il loro apporto come erogatrici dei servizi non possa essere un alibi per la loro esternalizzazione finalizzata alla sola diminuzione dei costi con la conseguente deresponsabilizzazione delle Istituzioni, ancora più pericolosa se validata dalla linea dell’Avvocatura della Corte europea. “La via maestra potrebbe essere basata sulla filosofia della Toscana – ha concluso Ronzi – in cui si integra ex lege il volontariato come parte integrante del sistema sanitario di emergenza urgenza”.

  

              

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