Diario dal Kenya – La Croce Rossa Keniota in prima fila per fronteggiare l'emergenza
Al lavoro con la Croce Rossa Keniota
di Tommaso Della Longa – Portavoce CRINairobi – Questa volta la televisione non c’è riuscita. Normalmente siamo abituati a essere martellati da immagini e notizie che ingantiscono situazioni e avvenimenti. L’emergenza in Corno d’Africa invece è stata raccontata poco. Anche nelle rare eccezioni in cui se ne è parlato, le immagini e le parole non sono riuscite fino in fondo a restituire il dramma che intere popolazioni stanno vivendo. Siamo arrivati da poche ore, ma bastano i racconti e i fotogrammi che ci fanno vedere i colleghi della Consorella Keniota per comprendere che non c’è veramente tempo da perdere.
Maglietta “Kenyans for Kenya”
Mentre il team della Croce Rossa Italiana lavora per la preparazione del materiale da portare a Kaikor, all’estremo nord-ovest del Kenya, luogo dove la CRI opererà, il quartier generale della Croce Rossa Keniota è il cuore pulsante dell’emergenza. La campagna di raccolta fondi “Kenyans for Kenya” è sulla bocca di tutti, in ogni negozio, sui quotidiani e nei telegiornali. Le associazioni umanitarie si sono divise le varie aree di intervento e la Croce Rossa è intervenuta in una delle regioni maggiormente colpite dalla carestia. Qui si parla di migrazioni interne, pastori che si muovono in continuazione in cerca di pascoli, agricoltori che non hanno più raccolti, perchè da queste parti non piove da 16 mesi. In pratica, ci sono intere comunità che si spostano in cerca di acqua e di qualche possibilità in più di sopravvivenza. Distribuzioni di kit proteici ed energetici, interventi sanitari: da queste parti c’è bisogno di tutto. Nella regione del Turkana il tasso di mortalità infantile è più alto di quello dell’Africa Subsahariana e i livelli di malnutrizione sono saliti drammaticamente negli ultimi tempo. Proprio per questo l’intervento della Croce Rossa Italiana al fianco della Consorella Keniota è stato deciso a Kaikor, da dove volontari e operatori CRI visiteranno ogni giorno un villaggio diverso, raddoppiando di fatto i “passaggi” in ogni comunità. Ora è praticamente tutto pronto, venerdì mattina si parte per il Turkana.
Acquisto del materiale