Croce Rossa, approvata la Relazione della Corte dei Conti al Parlamento. Colmata gravissima lacuna gestionale
L’intervenuta approvazione, da parte della Croce Rossa Italiana, dei consuntivi dal 2005 al 2010, ha reso finalmente possibile l’elaborazione del referto della Corte dei conti al Parlamento sulla gestione attuata dall’Ente. L’attività della Croce Rossa Italiana, negli anni, è stata gravemente influenzata da discrasie organizzative e funzionali che hanno determinato lunghi periodi di commissariamento (Croce Rossa Italiana è stata commissariata per quasi 25 degli ultimi 31 anni). Per quanto attiene specificamente al periodo di riferimento del referto della Corte, l’Associazione Croce Rossa, già commissariata dal 1° gennaio al 31 dicembre 2005, è stata di nuovo commissariata dall’ottobre 2008, per manifesta impossibilità di funzionamento. Tale regime di commissariamento è stato prorogato più volte.La Corte ha dato atto del miglioramento che si è riscontrato nella gestione contabile ed amministrativa negli ultimi tre anni del periodo considerato, tenuto anche conto che sono stati approvati i consuntivi fino a quello del 2010, grazie ad notevole sforzo organizzativo da parte dell’Associazione – che così ha colmato tale gravissima lacuna gestionale – ed anche alla collaborazione istituzionale del Collegio Unico dei revisori dei conti. Persistono, tuttavia, criticità organizzative e gestionali, delle quali la Corte ha evidenziato le principali, che possono così riassumersi: – l’inesistenza di una dotazione organica del personale militare, gli oneri relativi al quale sono aumentati nel 2009, a causa di adeguamenti economici, rispetto al 2008. Al riguardo la Corte ha, peraltro, osservato che l’ente non può autonomamente istituire una nuova dotazione organica di tale personale, in mancanza di uno specifico intervento legislativo; – la notevole complessità organizzativa e gestionale determina ancora, nonostante le attività di risanamento poste in essere dall’attuale amministrazione commissariale, discrasie gestionali. Il Collegio dei revisori ha ribadito, in proposito, la necessità di migliorare l’impianto della contabilità, collegando con maggiore puntualità la periferia al centro e razionalizzando l’inadeguata organizzazione delle strutture sul territorio; – la mancata istituzione in tutte le sedi periferiche della Tesoreria unica, avviata solo per il Comitato centrale ed in una regione; – la sussistenza di residui attivi provenienti dagli esercizi pregressi – di notevole entità e di non certa esigibilità ancora nel 2009 e nel 2010 – condiziona il risultato di amministrazione, con la conseguenza che l’avanzo di amministrazione realmente disponibile (per l’esercizio finanziario 2010) non è completamente utilizzabile; – le convenzioni “in perdita” per i servizi di pronto soccorso e trasporto infermi, determinate dall’alto costo del personale, in gran parte appartenente al Corpo Militare CRI, fa sì che i servizi offerti dalla Croce Rossa risultino più costosi e procedimentalizzati rispetto a quelli che potrebbe rendere una struttura privatistica (è in corso l’elaborazione di “accordi” tra le ASL, le Aziende ospedaliere ed i Comitati regionali della CRI per risolvere tale problematica); – la vicenda SISE. La Siciliana Servizi Emergenza SpA (SI.S.E.) in liquidazione, della quale la Croce Rossa Italiana è socio unico, è stata istituita nel 1999 con la finalità di gestire i “servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento 118 all’interno dell’ambito territoriale della Regione Sicilia”. La convenzione C.R.I. – SI.S.E. ha ricalcato, negli elementi principali, quali la durata e il corrispettivo economico riconosciuto, quella tra la Regione Sicilia e la C.R.I.. L’insufficiente organizzazione e gestione della SI.S.E. ha, peraltro, comportato costi maggiori rispetto ai ricavi, determinando un disavanzo che è stato coperto da maggiori corrispettivi che, sino al 2006, sono stati riconosciuti a posteriori dalla Regione Sicilia. Venuta meno tale integrazione, la SI.S.E. ha iniziato ad accumulare perdite, aggravate anche dalla mancata liquidazione, da parte della Regione, di una parte dei corrispettivi contrattualmente previsti. Sotto il profilo gestionale, dall’analisi della Corte è emersa una ripresa dell’attività della Croce Rossa Italiana, nel sessennio 2005-2010. Con riguardo, in particolare, ai risultati contabili, la Corte ha rilevato che l’avanzo di amministrazione, risultato in aumento dal 2005 al 2009, è diminuito, del 5,87%, nel 2010. Anche il netto patrimoniale, nel periodo in esame, ha mostrato una progressiva e costante ascesa, raggiungendo nel 2010 l’importo di euro 385.668.875. Gli esercizi dal 2006 al 2010 si sono chiusi con avanzi economici, anche se di entità disomogenea. La Corte ha anche evidenziato che il Consiglio dei Ministri, in data 11 novembre 2011 ha approvato uno schema di Decreto Legislativo elaborato dal Ministero della Salute – in collaborazione con la CRI e con i Ministeri vigilanti – in attuazione della delega di cui all’a rticolo 2, comma 1, della legge 4 novembre 2010, n. 183 (c.d. “collegato lavoro”). Lo schema di Decreto Legislativo – il cui iter non si è ancora concluso – è volto al conseguimento di alcuni importanti obiettivi in termini di efficacia, efficienza ed economicità dell’Ente CRI, razionalizzando ed ottimizzando spese e costi di funzionamento nel medio-lungo termine. I più significativi profili della riforma possono riassumersi nei seguenti: – un’articolazione operativa territoriale di connotazione privatistica, volta ad ottenere una maggiore capacità e flessibilità in termini di servizi alla popolazione, di gestione delle risorse, di raccolta fondi, ecc.; – la definizione dello stato giuridico del personale del corpo militare di CRI; – un abbattimento degli oneri del contenzioso con il personale militare (che viene fatto confluire in un ruolo ad esaurimento) e con il personale civile precario (che è previsto esca dal perimetro pubblico); – la razionalizzazione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare; – l’esaltazione del ruolo e della centralità del volontariato; – un modello organizzativo più moderno e più rispondente alla legislazione internazionale sulla Croce Rossa; – la responsabilizzazione delle associazioni private che operano localmente.(Comunicato Stampa Corte dei Conti)