“Campo Plinio 2012”, Croce Rossa: i volontari simulano un salvataggio da onda anomala

Nell’ambito delle iniziative legate all’attività di addestramento di Croce Rossa denominata “Campo Plinio 2012” in corso a Ercolano, ma che vedrà coinvolta tutta la provincia di Napoli,  si è svolta il 25 giugno, sul Lungomare, una brillantare operazione di salvataggio simulato che ha visto schierati in campo complessivamente circa una cinquantina di operatori. La simulazione, che ha tenuto col fiato sospeso centinaia di passanti che per la veridicità della situazione creata hanno creduto  di assistere davvero a un evento calamitoso, consisteva nel portare soccorso a 13 finiti bagnanti (simulatori della Croce Rossa) travolti da un’onda anomala che ha investito gli scogli di via Partenope e via Caracciolo, area nella quale si sono svolte le gare dell’America’s Cup di qualche mese fa. A seguito dell’evento si sono registrati tredici feriti: n° 2 codici rossi ( 1 trauma cranico cosciente ospedalizzato , 1 trauma cranico con epistassi incosciente ospedalizzato), n° 2 codici gialli (1 frattura braccio dx ospedalizzato, 1 corpo estraneo ospedalizzato), n° 7 codici verdi (soccorsi e trasportati in un posto tranquillo), n° 2 codici neri.Con il supporto di “nuclei mare” di  Polizia Municipale , Vigili del fuoco, Protezione civile comunale e Polizia di stato sono stati prestati i necessari soccorsi da parte del nutrito schieramento di forze della Croce Rossa che ha schierato in campo: 2 opsa (operatori polivalenti di salvataggio in acqua), 1 squadra triage, 1 squadra montaggio PMA (Posto Medico Avanzato) , 1 squadra “area noria”, 1 coordinatore trasporti, 1 coordinatore soccorsi, 1 coordinatore PMA, 1 responsabile radio, 2 operatori sala operativa mobile, 1 coordinatore sala operativa provinciale, 3 ambulanze 4 mezzi in appoggio e un PMA di primo livello. A questi vanno aggiunti i volontari che hanno materialmente preparato l’ambiente e in particolare i truccatori che hanno dovuto, grazie a un sapiente gioco di trucchi e finte protesi,  riprodurre sui simulatori le varie ferite subite a seguito dell’onda anomala. 

  

  

             

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