Bimbo nomade morto carbonizzato a Roma, Rocca: “Basta con queste tragedie della disperazione”

“E’ necessario porre fine a queste tragedie della disperazione. La morte in un rogo la notte scorsa nel campo nomadi La Muratella di Roma di un bimbo di tre anni e il ferimento del fratellino di tre mesi, gravemente ustionato, rappresenta il dramma terribile – e purtroppo non è il primo – di innocenti che perdono la vita a causa dello stato di degrado sociale e di emarginazione in cui vivono, ha detto il Commissario Straordinario CRI Francesco Rocca.”Nelle zone più sensibili come le periferie e gli insediamenti di nomadi e immigrati, che spesso trovano rifugio in dormitori di fortuna con giacigli, vecchi materassi, fornelli da campo e altro in pessime condizioni igienico-sanitarie e di evidente pericolosità, questi drammi purtroppo continuano a ripetersi. A questo proposito è urgente promuovere un’azione intesa non solo come ‘soccorso’, che superi cioè la risposta di tipo emergenziale, ma che si basi anche su interventi di sostegno per ridurre il disagio e la sofferenza di chi vive in questo stato. E’ necessario inoltre implementare programmi finalizzati alla promozione di una cultura della dignità umana e dell’inclusione come diritto fondamentale di tutte le persone. Gli aiuti e l’assistenza non bastano, bisogna sollecitare anche la componente educativa tra queste popolazioni. Difendere la dignità umana è un compito che tutti dobbiamo svolgere per essere protagonisti e promotori dei valori di cooperazione e solidarietà, ma soprattutto per evitare che si verifichino tragedie del genere”. “Confermiamo il nostro impegno come Croce Rossa Italiana per tutelare e garantire il diritto di tutti ad una esistenza dignitosa. Per questo, con i 3000 volontari CRI di Roma, aumenteremo la nostra presenza negli insediamenti nomadi della Capitale, proseguendo nei percorsi di integrazione, di assistenza pediatrica e di sostegno già in atto. E’ un impegno  – ha detto Rocca – che passa attraverso politiche di accoglienza e inclusione, ma anche attraverso la sensibilizzazione di tutti, cittadini e istituzioni, poiché solo con un’azione sinergica è possibile diffondere una maggiore cultura della solidarietà e della integrazione”.

  

  

          

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