Una vita da giovaniCRI.

Una rosa che sboccia nel cemento, tra stupore e diffidenza…

Una vita da GiovaniCRI 

“Ho scritto tutto questo, perché con Croce Rossa mi sono sentito libero, ho capito cosa significa vivere e apprezzare le cose belle che la vita ci offre, sono anche maturato tanto e ho scoperto come ci si può sentire felici nel donare al prossimo.”

  

Dicono che, quando si ama qualche cosa, non la si possiede, la si cura, perché la prima preoccupazione è garantire la libertà e la felicità di ciò che si ama. Così, allo stesso modo, i volontari non strappano, ma curano i petali feriti delle rose nel giardino della vita.Proprio per questo amore naturale verso il prossimo tre anni fa ho deciso di colorare il mio petto di rosso che, poi, forse per coincidenza, è lo stesso colore del cuore.Avevo solo quindici anni, ero uno studente come gli altri, ma sentivo dentro di me nascere il bisogno di fare la mia parte. Durante un campo giovani ho conosciuto la realtà della Croce Rossa e ho deciso di entrare a far parte di questo mondo.Allo stesso tempo, però, essendo una persona emotiva, sentivo la necessità di trasmettere a tutti le emozioni che provavo. Da qui è nata l’idea di scrivere una parola su un foglio e di trasformarla in un progetto, per aiutare gli altri. “Angeli senza Ali” è, appunto, il titolo di una raccolta di poesie realizzata da me e dai miei compagni di scuola con l’aiuto prezioso del mio Prof. Flavio Nimpo. Questo libro è stato un piccolo omaggio ai volontari in giro per il mondo e il ricavato della vendita di queste copie è stato devoluto a favore dell’ Unità di Strada del mio Comitato di Cosenza, che ogni giorno assiste i senza fissa dimora della mia città.Abbiamo iniziato in piccolo, come d’altronde succede per tutti i sogni. Quando si dona, si riceve sempre il doppio. Per questo non ho avuto intenzione di arrendermi, sebbene tutto questo sia stato davvero difficile per un ragazzo di quindici anni.

Luigi Spadafora

Con l’aiuto di tante persone abbiamo realizzato l’anno seguente un’altra raccolta dal titolo “I migranti del cuore”, che è stata inserita nella “Settimana ufficiale contro il razzismo” e con il cui ricavato abbiamo cercato di alleviare le sofferenze dei migranti ospiti presso la Casa accoglienza “Casa Daniela”, sempre gestita dal mio Comitato. La serata di presentazione del volume ha riscosso successo e il Comune della mia città ha deciso di consegnarmi un riconoscimento per l’impegno nel sociale. Quest’anno è stato, però, davvero importante per questo progetto: per la prima volta ho sentito davvero il peso di una grande responsabilità.Il nostro evento infatti è stato presentato nello storico Teatro cittadino “A. Rendano” e la serata si è svolta con grande successo grazie a uno spettacolo che ha unito danza, musica e poesia con un contorno di grandi emozioni. Il titolo della nuova raccolta è “Anime di Vetro”, con il cui ricavato abbiamo realizzato una sala computer sempre per i nostri fratelli migranti, ospiti presso Casa Accoglienza.Ho scritto tutto questo, perché con Croce Rossa mi sono sentito libero, ho capito cosa significa vivere e apprezzare le cose belle che la vita ci offre, sono anche maturato tanto e ho scoperto come ci si può sentire felici nel donare al prossimo. Ho compreso molto dagli occhi della gente che soffre, ho visto la luce nel buio tetro di questa società.Quello che ho fatto nasce dal coraggio di cambiare, al pari di una rosa che sboccia nel cemento, tra stupore e diffidenza: noi volontari cerchiamo di curare i suoi petali feriti, cerchiamo di cogliere la sua speranza e la forza di perseverare ogni giorno, per raggiungere i raggi del sole.E non importa quanto possa essere dura, io sarò tranquillo, finché so che esistono degli angeli in rosso pronti ad aiutare chiunque.In una società che costruisce muri, i volontari costruiscono ponti d’amore.Ora ho diciassette anni, ma dentro di me ho vissuto mille volte attraverso le storie di chi ho incontrato: non sono più un italiano, sono un cittadino del mondo.Un giorno la rosa nel cemento sarà solo il triste passato da dimenticare; un giorno spero che anche qui, nella mia terra, il Sud, come in tutte le parti del mondo, possa risuonare la felicità.Io ho un sogno come Martin Luther King, come Malcolm X, come Tupac Shakur, come Nelson Mandela e come ogni uomo, che vuole vedere un mondo migliore.Io credo in questo cambiamento: questa maglia rossa, che indosso, è la mia corazza, la croce sopra la mia neutralità. Questa divisa non mi rende un supereroe, ma ha un grande potere: quello di fare amare le persone…

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