Una vita da giovaniCRI.

Basta davvero poco…

 

  

La storia di Clarissa

A chi non è mai capitato, passeggiando per strada, di vedere uomini in uniforme?Chi si è mai domandato perché la stessero indossando, chi fossero, perché fossero lì? A me è successo. Ho capito sin da subito che un’uniforme porta con sè milioni di significati ed obiettivi. Quella con una croce rossa su sfondo bianco era quella che faceva per me.Tante sono state le esperienze che ho vissuto in un anno di volontariato, ultima fra tutte la partenza per il Campo di Grisciano, allestito subito dopo il terremoto del 24 Agosto 2016. Partire con un compito ben preciso è facile, il difficile è farlo!Ho provato sulla mia pelle cosa significa veder tremare la terra, riconoscere il terrore negli occhi delle persone. Occhi sbarrati, voce tremante. Ho ascoltato racconti di sopravvissuti, consapevoli della fortuna avuta. Ho ricevuto abbracci da persone sconosciute ma che in quel momento sembrava conoscessi da sempre. Quando si è in un campo del genere bisogna essere in grado di sentire dentro di sè la forza di un sorriso per riuscire a trasmetterla a chi si ha di fronte. Giorno dopo giorno si incontrano persone dalle tante uniformi: tanti colori con compiti e significati diversi ma con un solo obiettivo: Aiutare! Credo sia impossibile spiegare cosa si prova. È un’emozione profonda, che rimarrà per sempre con me. Tornare alla quotidianità non basta: ciò che ho vissuto farà parte di me e non andrà mai via. Non andranno via neanche quei “Grazie” ricevuti, il regalo più bello che un volontario possa avere. Clarissa, GiovaneCRI di Teramo

 

La storia di Mariacristina

24 Agosto 2016: un sisma devastante colpisce il Centro Italia. Passano pochi giorni, arriva una chiamata: zaino in spalla, si parte. Tanta la voglia di aiutare ma allo stesso tempo mille dubbi e preoccupazioni.Passerò fuori casa una settimana precisa, ma diventerà l’esperienza più importante della mia vita.Vivere in un Campo, all’interno di una tenda, non è facile. Sentire la terra tremare ancora sotto i propri piedi e vedere macerie ovunque è straziante. È in casi come questi che ti rendi conto di sia importante avere qualcuno vicino in grado di rassicurarti e di aiutarti.Ho scavato tra le macerie. Non di sassi e detriti, ma di sentimenti. Nel mio piccolo ho dato forza a chi in quel momento non ne aveva. Sentirsi ringraziare per ciò che hai fatto con il cuore ha un valore enorme. Sono esperienze checambiano la vita, che ti fanno capire il vero significato della solidarietà, dell’umanità. Croce Rossa in questo è grande, è grande nella sua unità, è grande perché ti dà la possibilità di superare le sfide della vita e di aiutare gli altri a fare lo stesso, passo dopo passo, senzalasciarli mai.Certe volte anche un piccolo gesto può fare la differenza. Dai una mano e torni a casa con la consapevolezza di essere cambiata, per sempre diversa rispetto al giorno in cui sei partita. Mariacristina, GiovaneCRI di Teramo

  

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