La testimonianza di Patrizia Baroni dal campo di Amatrice: “Quello che conta? Andare avanti”.
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Nel campo base Croce Rossa di Amatrice, Patrizia Baroni occupa il ruolo di responsabile logistico e amministrativo. Una funzione delicata che racchiude in sé l’organizzazione generale della struttura. “Nei primi giorni seguenti al terremoto abbiamo svolto la funzione di coordinamento del soccorso prestato da CRI. Affinché tutto vada per il verso giusto – ci dice dal camper adibito a posto di comando avanzato – bisogna prestare attenzione ad ogni minimo particolare. Tutti gli ingranaggi devono funzionare alla perfezione se vogliamo che la macchina degli aiuti e del sostegno alla popolazione possa lavorare senza intoppi. Ecco la ragione per cui in questi difficilissimi giorni – prosegue – sto facendo ogni sforzo per rimanere concentrata sul da farsi e non su quello che ho intorno”.Patrizia sospira: “E’ davvero difficile riuscirci, me ne rendo conto, anche perché è impossibile rimanere freddi di fronte alla distruzione, alla morte, alla tragedia che ha colpito questa gente. Ma devo farlo, poiché un eccessivo coinvolgimento emotivo potrebbe determinare distrazioni che non possiamo permetterci, nell’interesse delle persone che stiamo assistendo. Non dobbiamo in alcun modo perdere lucidità, cerco di concentrarmi non sulla tragedia ma sul ‘cosa serve fare’ per dare una risposta efficace ed efficiente”.
È stata questa grande concentrazione, con tutta probabilità, ad evitarle qualcosa di molto serio. “Mentre ero in macchina per recarmi al campo – racconta Patrizia con voce emozionata – stavamo percorrendo una strada pesantemente colpita dal sisma. Ad un certo punto, mi accorgo di aver appena superato un punto critico guardando le facce delle persone che mi venivano di fronte, evidentemente turbate da una costruzione in bilico. Il conducente dell’auto si gira verso di me e io mi limito a dirgli semplicemente: ‘andiamo avanti, non fermarti’. E così facciamo. Una volta arrivati alla base, veniamo a sapere che quella strada era stata chiusa: subito dopo il nostro passaggio, si era verificato un crollo che l’aveva resa inservibile. Meglio non pensare a cosa sarebbe potuto accadere se ci fossimo fermati”.Mai come in questo caso, quel semplice ‘andiamo avanti’ è più che sufficiente per spiegare la forza e la reale natura del grande lavoro che sta facendo Patrizia insieme al suo encomiabile gruppo.Ma cosa significa, per Patrizia, far parte di Croce Rossa? “Croce Rossa è una passione. Il nostro obiettivo è dare risposte di squadra, perché nessun risultato può arrivare solo dal singolo, ma da un lavoro congiunto che potenzia la forza individuale. Questa è la nostra grande qualità che ci ha permesso, ad esempio, di arrivare qui ad Amatrice, nonostante le grandi difficoltà, sin dalle prime ore dopo il terremoto”.