La storia straordinaria di S.lla Alma Pascutto, classe 1909, non solo si ricorda per la sua determinata scelta di diventare Infermiera Volontaria ma, soprattutto, perché ha rappresentato una diretta testimonianza, fino ai giorni nostri, della missione sanitaria C.R.I. in Corea. Dal 1951, per circa due anni, prestò infatti servizio nell’ospedale n. 68, della Croce Rossa Italiana, a Yong-Dung (Seul), insieme ad altre 5 Infermiere Volontarie. Di questa esperienza la S.lla Pascutto ha serbato per tutta la sua vita, un ricordo indelebile, fatto di coesione d’intenti fra Crocerossine, di un sempre vivo senso di unità e di un sentimento profondo teso al sostegno incondizionato verso i più deboli. Per questa straordinaria opera prestata è stata insignita, nel 2002, del titolo di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica italiana”.Lo spirito di Corpo come elemento di forza, il sincero rispetto per l’Istituzione per cui operava e il profondo rispetto per le gerarchie sono valori che l’hanno accompagnata per tutta la sua lunga vita. Ovunque sia andata, insieme alle tante immagini ed i suoi cari ricordi, ha sempre portato con sé una foto speciale a lei appositamente dedicata: quella della principessa Maria Josè di Piemonte, nella sua veste di Ispettrice Nazionale del Corpo delle Infermiere Volontarie.

  

A settembre scorso, spinta dal desiderio irrefrenabile di rivedere la Sardegna ed il suo mare, incoraggiata da un gruppo di affezionatissimi amici sassaresi, S.lla Pascutto ha deciso di soggiornare a Sassari dove, serenamente, si è spenta un mese fa, alla veneranda età di 106 anni. Agli amici che l’hanno conosciuta e stimata, piace ricordarla con la divisa da Crocerossina, sempre pronta a prestare soccorso e a portare una parola di conforto a chi soffre.A noi Sorelle, preme ricordarla con le sue stesse parole rese durante un’intervista risalente a qualche anno fa: “…Mi potrei definire ‘signorina’ perché non mi sono sposata ma, in cambio – e ne sono felice – per tutta la vita ho sposato la causa della Croce Rossa nei suoi sette principi ma soprattutto nell’aiutare il prossimo e l’umanità sofferente”. Oggi, in questa giornata in cui corre il suo trigesimo, a colei che ci ha lasciato affidandoci, quale preziosa eredità, uno straordinario esempio di spessore umano, una sincera convinzione in quello che siamo e nella viva permanenza, oltre il tempo, dello spirito di Corpo, non possiamo che sussurrare: “Grazie Sorella, per sempre!”

       

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