A Venezia, presso la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” si è svolto anche quest’anno il Corso Velico che la Marina Militare ed il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno organizzato a favore di studenti meritevoli,15 ragazzi e 15 ragazze di età compresa tra i 15 ed i 17 anni, vincitori di un concorso nazionale. Si è rivelata un‘esperienza unica, intensa, non solo per i ragazzi che hanno avuto il piacere di prendervi parte. L’idea iniziale è di dare loro assistenza sanitaria e si pensa: “sono giovani, sani, selezionati” invece, sin dalle prime ore di servizio si comprende che non sarà solo questo. Come Crocerossine si può fare una scelta: agire ad ampio o stretto raggio, solo come assistenza sanitaria o partecipare a un lavoro d’equipe con il personale della Marina Militare responsabile del corso e gli istruttori per farla diventare una vera e propria “Esperienza di Vita”. Da un Corso Velico per imparare a gestire delle barche da deriva, comprese le scuffie, fino ad una occasione per maturare e far maturare a 360°, si presenta infatti l’occasione per aiutarli ad integrarsi tra loro ascoltando e mediando. 

  

Quale miglior occasione per trasmettere un po’ di educazione alimentare in mensa e sanitaria in aula, riprendendo l’esperienza dell’ambiente marino, dell’attività fisica, dello stress psicofisico a cui sono quotidianamente sottoposti, viste le giornate impegnative in un ambiente nuovo, con 40°C di temperatura esterna ed un elevatissimo tasso di umidità, caratteristico di Venezia ed il sole cocente del Lido, causa di colpi di calore, di sole, ustioni. Come non collegarsi alle visite culturali all’Arsenale, all’Osservatorio astronomico e, nelle ore serali di franchigia, per farci conoscere, spiegare loro chi sono le Crocerossine e come nasce il Corpo delle Infermiere Volontarie C.R.I. e il Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, grazie anche alla curiosità e alle loro innumerevoli domande, con la sfrontatezza caratteristica dell’età. Un’occasione unica per far conoscere i nostri principi e valori attraverso l’atteggiamento e il comportamento, sicuramente più efficaci che non le lezioni in aula, sapendo di essere osservate e valutate in ogni momento come Infermiere e come persone, da occhi vigili e attenti. Si è rivelata un’esperienza che ha dato molto ai ragazzi in modo più o meno consapevole. Per loro “solo“ 10 giorni eppure alla fine ciò che creava scalpore nei primi giorni, al termine passava come normalità: l’individualismo aveva lasciato lo spazio allo spirito di gruppo, la diffidenza alla comunione e allo spirito di sopravvivenza. Alle Infermiere Volontarie che hanno avuto la fortuna di partecipare a questo interessante servizio, ha ridato forse più speranza e fiducia nelle generazioni future e nell’efficacia di queste esperienze. Ai mille “Grazie” ricevuti al termine dell’attività dovrebbe corrispondere un “Grazie” ancor più grande ad ognuno dei giovani partecipanti ed ai responsabili del corso per ciò che si riceve da ognuno di loro, in particolare, il saluto dei ragazzi “Arrivederci a presto”.

       

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