In questi giorni di straordinaria attività di assistenza ai migranti in transito presso le stazioni di Milano, Roma ed il confine italo-francese di Ventimiglia, le Infermiere Volontarie CRI ci sono. Seppur costantemente impegnate nell’attività a supporto dei rispettivi Comitati di appartenenza e delle FF.AA., negli ambulatori, nelle infermerie delle caserme, nelle selezioni per i concorsi e nelle prove di tiro, non mancano di offrire la loro professionalità in questo momento di forte criticità sociale, anche presso i campi profughi di Roma e Milano.Dallo scorso 13 giugno Roma sta vivendo l’emergenza “transitanti” presso il campo accoglienza di via Cupa, nei pressi della stazione ferroviaria Roma Tiburtina dove è stata allestita una tendopoli, comprensiva di PMA, per offrire riparo alle centinaia di profughi che si riversavano alla stazione, in attesa di poter partire e raggiungere parenti ed amici in Nord Europa.Il Comitato Provinciale di Roma ha messo altresì a disposizione un camper sanitario per lo screening dei migranti, grazie al quale sono stati prontamente riscontrati alcuni casi di scabbia. Le Sorelle impegnate, hanno collaborato con il medico anche nella somministrazione e distribuzione della terapia per la scabbia.Le Infermiere Volontarie di Roma, supportate anche dalle Sorelle provenienti dal resto della Regione Lazio, si alternano continuativamente, presidiando il camper con turni giornalieri ed oltre al supporto sanitario sono coinvolte nello smistamento del vestiario e dei beni di prima necessità donati dalla popolazione per gli ospiti del campo. 

  

Stessa situazione a Milano dove, con grande sinergia e comunione d’intenti, le Sorelle operano con le autorità comunali, in turni notturni, impegnate nell’assistenza dei migranti che si riversano nell’ammezzato della Stazione Centrale saturo di profughi che vengono tutti, più o meno, prontamente registrati, nutriti e rivestiti anche grazie a “Progetto Arca” del Comune di Milano. Una fiumana di gente seduta o sdraiata per terra, assonnata, sfinita,tante le famiglie, le donne, le donne in stato interessante e i bambini piccoli.Da domenica 14 l’ammezzato è stato transennato e “Progetto Arca” si è trasferito all’ingresso, nei locali commerciali in vetro, non ancora occupati e quindi luogo ideale per svolgere la fondamentale attività di registrazione e distribuzione viveri e oggetti di prima necessità.Alle Infermiere Volontarie milanesi l’incarico del primo contatto, con la distribuzione delle bevande, che aiuta ad instaurare un rapporto di fondamentale fiducia, al fine di convincere i migranti a registrarsi. Una volta registrati questi vengono smistati nei centri accoglienza, per raggiungere i quali sono stati messi a disposizione bus dell’Azienda Trasporti Municipali.I gruppi più piccoli ed i nuclei familiari, con bimbi al seguito, vengono invece portati da personale CRI ed II.VV. con il mezzo a loro disposizione.Sconvolgenti le storie di inumana violenza che le Infermiere Volontarie ascoltano dai loro assistiti scampati alla devastazione della guerra, così come infiniti i segni di riconoscenza delle persone incontrate che ripagano con grandi sorrisi e calorosi abbracci e che, magicamente, cancellano la stanchezza e la fatica di questi giorni di incredibile frenesia.

       

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