1976 – Friuli Venezia Giulia chiama: 1.166 Crocerossine rispondono

Dopo il devastante terremoto del 6 maggio 1976, che squassò la terra del Friuli Venezia Giulia, le II.VV. di tutta Italia risposero generosamente alla chiamata in servizio recandosi sul posto per aiutare la popolazione colpita dall’immane catastrofe. Le prime ad attivarsi, già dalla stessa sera del 6 maggio, furono le II.VV. del luogo, cui si aggiunsero il giorno seguente le Sorelle provenienti da tutto il Triveneto, che all’epoca faceva parte del V Centro Mobilitazione, ed a distanza di pochissimi giorni le Crocerossine di tutte le regioni italiane.Furono impiegate 353 Sorelle suddivise in 25 postazioni di tende e roulottes sparse su tutto il territorio, 15 nell’Ospedale da Campo allestito dalla Marina Militare a Buia, 84 smistate  in 18 Ospedali civili e militari, ed in istituti sanatori di Udine, Gorizia, Cormons, Grado, Monfalcone e Trieste; 109 in 3 strutture di ricovero per anziani, 75 prestarono la loro opera nell’ospedale prefabbricato di Tolmezzo, donato dalla Croce Rossa della Germania Federale. In totale, si avvicendarono 636 Sorelle sul territorio, per il servizio che continuò ininterrottamente fino alla primavera inoltrata del 1977.Inoltre, 510 II.VV. lavorarono nelle rispettive Sedi per lo smistamento del materiale destinato ai terremotati.Per la partecipazione all’Emergenza Friuli Venezia Giulia fu conferita al  Corpo delle Infermiere Volontarie la Medaglia d’Argento al Merito Civile

 

Soprattutto  significativo, oggi, è dunque, il grande compito dell’accoglienza, che le Infermiere Volontarie, Ausiliarie delle Forze Armate, unitamente ai militari garantiscono a migranti e profughi con assistenza e sostegno, perchè non siano “stranieri” o “rifiutati”. Gesti talvolta semplici che racchiudono il profondo significato della Misericordia in quest’anno Giubilare.

       

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