In Afghanistan la missione Resolute Support

 

Il 1 gennaio 2015 in Afganistan ha avuto inizio la missione Resolute Support (RS), a guida NATO, inerente la consulenza, l’addestramento e l’assistenza in favore delle Forze Armate afghane ANSF (Afghan National Security Forces) e  delle istituzioni locali.Questa nuova missione, subentrata alla precedente ISAF (International Security Assistance Force) durata ben tredici anni, si differenzia principalmente per essere di tipo no combat ed è finalizzata a migliorare la funzionalità e la capacità di auto sostenersi delle forze afghane per garantire l’autonomia e la sicurezza del Paese.Nessun cambiamento per il personale del Corpo Militare CRI presente ad Herat dal maggio 2008. In quella data, infatti, il Comando Operativo di vertice Interforze (COI) del Ministero della Difesa richiese il concorso del Corpo Militare, in qualità di ausiliario delle Forze Armate italiane, nel teatro operativo  dell’Afghanistan a completamento degli assetti sanitari ivi schierati.Il contributo del Corpo prevede l’impiego di medici anestesisti-rianimatori e di infermieri professionali di area critica ospedaliera per essere impiegati nell’AMET (Aeromedical Evacuation Team) e nel Role 1 presso il RCW (Regional Command West) di Herat.Il personale, addestrato per la specifica missione, deve assicurare la disponibilità di un assetto sanitario specialistico finalizzato principalmente all’evacuazione tattica di feriti nella regione ovest dell’Afghanistan. Inoltre, dall’ottobre 2011, un ulteriore ufficiale medico del Corpo è impiegato per il controllo delle acque presso Camp Arena, la nostra base militare ad Herat.Fino al 31 dicembre 2014 sono stati impiegati complessivamente per la missione ISAF ed Unduring Freedom 171 medici e 144 infermieri del Corpo Militare CRI.

  

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