Emergenza Palestina
A circa due mesi dell’ escalation della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, le conseguenze del combattimento sono estremamente allarmanti: sono state uccise 2.101 persone e altre 10.224 sono state ferite. Circa il 70% erano civili. Più di 17.000 case sono state distrutte o gravemente danneggiate, tra cui 216 scuole. Secondo le prime stime, almeno 1000 bambini feriti riporteranno una disabilità permanente e circa 373.000 hanno bisogno di sostegno psicosociale diretto e specializzato. Il Team della Mezzaluna Rossa specializzato in Supporto Psicosociale, comprensivo di 150 professionisti qualificati, ha iniziato a potenziare le attività in favore delle famiglie che vivono nei rifugi per sfollati, con una particolare attenzione ai bambini e fino ad ora ha fornito sostegno a circa 25.123 persone.Dall’ultimo rapporto OCHA, 23 strutture mediche sono state gravemente danneggiate, compreso il presidio medico di emergenza della Mezzaluna Rossa a Gebalaya. La drammatica situazione contribuisce ulteriormente a peggiorare la povertà già esistente e la disoccupazione, rendendo estremamente difficile per la popolazione soddisfare i bisogni di base.Continua sotto…
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fonte: IFRC
A ciò si aggiunge la mancanza di acqua. Più del 90% delle falde acquifere di Gaza non sono sicure da usare, solo il 15-25% delle famiglie ha acqua corrente quotidiana. Il 75-90% della popolazione di Gaza si affida a società idriche private per soddisfare la necessità di acqua potabile.Ulteriore preoccupazione è data dagli oltre 475.000 sfollati palestinesi privi dei mezzi fondamentali di sopravvivenza. Inoltre materiale esplosivo, residuo dei combattimenti, è disseminato in tutte le aree civili, aggiungendo ulteriori pericoli per tutti. Le priorità umanitarie di cui si necessita per il popolo palestinese, comprendono articoli per il primo soccorso, attrezzature e forniture mediche, generatori e carburante per i servizi sanitari, ambulatori mobili, sostegno psicosociale e rifugi temporanei. Inoltre c’è urgente bisogno di trasferire alcuni dei feriti in ospedali specializzati fuori da Gaza. Dall’inizio della crisi la Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) è in prima linea nelle attività di soccorso e assistenza aumentando al massimo la propria capacità di risposta ai bisogni delle persone colpite nelle aree dei territori palestinesi occupati. Con 122 ambulanze e più di 700 tra volontari e operatori. Nonostante le enormi difficoltà la PRCS evacua i feriti dagli edifici distrutti, collabora nel recupero dei cadaveri, fornisce assistenza ospedaliera e beni di prima necessità.Le unità di gestione delle catastrofi, i servizi medici di emergenza, gli addetti alla logistica lavorano tutti insieme per rispondere all’emergenza. La PRCS ha soccorso migliaia di feriti anche in Cisgiordania ed evacuato quasi 5.000 civili a Beit Hanoun, Beit Lahiya, Abasan, Alqararah, JuHer al Deik e Al Shujaiyah, ha distribuito ad oltre 16mila famiglie rifugi e generi non alimentari come coperte, materassi, kit da cucina e kit igienico-sanitari. Gli ospedali della PRCS a Gerusalemme, Hebron e Gaza continuano a curare i feriti e i presidi medici di base nel sud della Cisgiordania sono sempre in allerta. La Mezzaluna Rossa Palestinese per rispondere all’emergenza si sta coordinando con il Comitato Internazionale di Croce Rossa e con le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.