L’Ordinario Militare per l’Italia ha consacrato la Chiesa dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare

 

La
mattina del 25 giugno l’Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia, monsignor
Santo Marcianò, si è recato in visita ufficiale alla Caserma “Luigi Pierantoni”
sede dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della CRI.

 
La
cerimonia si è svolta in concomitanza con la ricorrenza dell’Annuale del Corpo
Militare e del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana,
che ricorda la data del 25 giugno 1985 quando, con la Legge n. 342, fu concesso
l’uso della Bandiera Nazionale ai due Corpi ausiliari delle Forze Armate dello
Stato.

 
Al
suo arrivo monsignor Marcianò è stato ricevuto dal presidente nazionale della
Croce Rossa Italiana, avvocato Francesco Rocca, e dall’ispettore nazionale del
Corpo Militare, maggior generale Gabriele Lupini. Le tre cariche istituzionali,
dopo gli onori tributati da un picchetto di militari CRI con trombettiere,
hanno passato in rassegna i partecipanti alla cerimonia: una folta compagine di
Ufficiali e sottufficiali del Corpo Militare proveniente dagli undici Centri di
Mobilitazione presenti in Italia, una rappresentanza di infermiere volontarie e
alcuni soci dell’Associazione nazionale militari CRI in congedo con il labaro.

 
L’Ordinario
militare ha salutato altresì le altre autorità intervenute all’evento: le due
vice presidenti della Croce Rossa Italiana, la professoressa Maria Teresa Letta
e la sorella Anna Maria Colombani, il direttore generale dell’Ente dottoressa
Patrizia Ravaioli, il consigliere militare del presidente nazionale CRI
generale Serafino Liberati e l’ispettrice nazionale del Corpo delle infermiere
volontarie sorella Monica Dialuce Gambino.
Si
è proceduto quindi alla deposizione di una corona di alloro al monumento ai
Caduti della Caserma, portata da due sottufficiali del Corpo in uniforme
storica.

 
Ha
avuto poi inizio la cerimonia liturgica, officiata dall’Arcivescovo Marcianò e
concelebrata da monsignor Marco Malizia, che ha visto la partecipazione di
tredici cappellani militari del Corpo. Presente, inoltre, una rappresentanza del
coro della Cappella musicale dell’Ordinariato Militare per l’Italia, accompagnato
all’organo da don Michele Loda.

 
Prima
del rito liturgico ha preso la parola il generale Lupini che, dopo aver dato il
benvenuto ai presenti, ha ricordato: “Oggi
si terrà una significativa cerimonia che riguarderà la consacrazione
dell’altare e la dedicazione della cappella che, se pur esistente da qualche
anno, non aveva mai ricevuto questo importante riconoscimento.

La cappella verrà dedicata a San Camillo
De Lellis e San Giovanni XXIII. Il motivo di questa scelta, fatta unitamente
all’Ordinario militare e al nostro cappellano capo, riguarda il significato
dell’operato di questi due santi vicino a noi appartenenti alla Croce Rossa:
quello dell’attenzione e dell’aiuto verso i sofferenti e i bisognosi”.

 
Nell’omelia
monsignor Marcianò, si è soffermato sul concetto di chiesa, quale sacro tempio
per i cristiani che deve essere decoroso, dignitoso e curato per cogliere in
esso l’essenza di Dio. A tal proposito voglio ringraziare tutti coloro che
hanno contribuito e che si sono adoperati alla ristrutturazione di questa
cappella, ad iniziare da don Marco Malizia, affinché anche l’Ispettorato Nazionale
del Corpo Militare della CRI avesse una piccola chiesa degna di tale
Istituzione.

Il
tempio poi ci rimanda agli elementi presenti al suo interno: l’ambone e
l’altare. Dal primo viene esplicata la parola del divino che diventa verbo del
popolo di Dio, mentre l’altare viene inteso come segno del banchetto, del
sacrificio della morte del Cristo e della sua resurrezione. L’altare inteso
come ara, tomba, sepolcro è riduttivo del suo vero significato dove Dio si
rende presente.

 
Si
è provveduto poi ad aspergere l’altare con l’olio benedetto, quindi ad
asciugarlo e imbandirlo con il crocifisso, i ceri, il calice e gli altri arredi
sacri e alla deposizione in atto di venerazione, in un apposito vano dello
stesso altare, delle reliquie dei santi ai quali è dedicata la cappella. Dopo
l’accensione del primo cero si è proceduto all’attivazione di tutte le luci
della cappella mentre monsignor Marcianò pronunciava queste parole: “O Dio, avvolgi della Tua santità questa
chiesa, benedici e santifica questo altare”. L’Ordinario militare ha tenuto
poi a precisare che: “Dopo la cerimonia
odierna questa cappella, anche se contenuta nelle sue dimensioni, è stata
elevata a chiesa parrocchiale a tutti gli effetti”.

Quindi
la recita della preghiera del Corpo Militare della CRI e lo scoprimento di una
targa marmorea affissa ad una parete della cappella in ricordo della
consacrazione odierna. Queste le parole riportate: “Con rito solenne Sua Ecc.za
Rev.ma Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, consacrava
l’altare e questa restaurata chiesa dedicata ai Santi Camillo De Lellis e
Giovanni XXIII. Presenti il Magg. Gen. Gabriele Lupini, Ispettore Nazionale del
Corpo Militare C.R.I., il cappellano C.R.I. Mons. Marco Malizia, i cappellani
militari, le autorità e la comunità cristiana. 25 giugno 2015”.

 
Ha
preso poi la parola il Cappellano Capo monsignor Marco Malizia, la cui
allocuzione è  riportata in allegato.
Al
termine della liturgia eucaristica, nell’aula multimediatica intitolata alla
memoria del caporale infermiere CRI Raffaele Soru, caduto in missione in Congo
al seguito dell’ospedale di Croce Rossa ivi dislocato, monsignor Santo Marcianò
ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “La Croce Rossa Italiana:
buon samaritano per le Forze Armate oggi”. Il samaritano indica qualcuno che si
interessa di un altro, che lo soccorre, lo aiuta, gli viene incontro e non lo
abbandona se si trova in difficoltà e nel bisogno. Nelle sue riflessioni l’Ordinario
militare ha enunciato anche vari riferimenti all’enciclica di Papa Francesco
“Laudato si” e al termine del suo intervento ha posto una dedica e la propria firma
al Libro d’Onore dell’Ispettorato Nazionale.

 

  

 

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