Emergenza Sisma Abruzzo

Il 6 aprile 2009, in seguito alla scossa di terremoto, la Croce Rossa Italiana è intervenuta, fin dalle prime ore del disastro, al fianco della popolazione abruzzese, per sostenere le vittime del sisma.  L’organizzazione territoriale del sistema di risposta alle emergenze, tipico dell’Associazione, ha permesso alla Croce Rossa Italiana di agire attraverso il personale delle proprie sedi locali. Primo tra tutti il Comitato Provinciale C.R.I. de L’Aquila al quale si sono affiancati i Comitati Provinciali C.R.I. di Teramo, Pescara e Chieti che hanno inviato tempestivamente colonne di ambulanze e servizi d’assistenza sanitaria sul luogo. Il Commissario Straordinario, Avv. Francesco Rocca, è stato convocato, nei 15 minuti successivi all’evento, dal Dipartimento della Protezione Civile, per partecipare alle operazioni presso la Sala Situazione Italia del Dipartimento.Da subito, il Commissario Straordinario ha assunto il coordinamento di tutti i servizi di pronto intervento dell’Associazione, con l’obiettivo di fronteggiare l’azione di soccorso della popolazione colpita dalla calamità, d’intesa con il Capo Dipartimento Attività Socio-sanitarie e Operazioni di Emergenza, Dott. Leonardo Carmenati.

È stato nominato Coordinatore Nazionale dell’Emergenza Sisma Abruzzo il Sig. Roberto Antonini, già delegato Nazionale C.R.I. di Protezione Civile. Con lo stesso atto, il Commissario istituiva la Sede Operativa Nazionale C.R.I. a Legnano (MI), per attivare al meglio le risorse disponibili (volontari e mezzi), in modo da far fronte agli specifici bisogni della popolazione. Tale sede operativa è stata affidata al Coordinatore Nazionale dell’Emergenza Sisma Abruzzo mentre al Direttore Generale la mobilitazione delle risorse C.R.I., attività che in un secondo momento sarebbe stata delegata al Capo Dipartimento.L’invio dei primi Presidi Medici Avanzati (PMA) dalle sedi C.R.I. di Teramo e Roma è stato immediatamente disposto. Lo stesso è avvenuto per le unità cinofile. Il Commissario Straordinario della C.R.I., Avv. Rocca e il Responsabile Nazionale della Protezione Civile Dott. Guido Bertolaso, hanno provveduto subito a convocare i Centri Operativi Supporto C.R.I. per gli interventi di emergenza di Roma, Verona e Potenza. Nonostante la centrale operativa del 118, situata all’interno dell’Ospedale San Salvatore, fosse gravemente danneggiata dalla scossa gli operatori, medici e infermieri, hanno continuato a rispondere all’infinità di chiamate e coordinare i soccorsi col supporto di personale C.R.I. aquilano che, presente all’interno della centrale e al “nido” delle ambulanze, in continuo collegamento tra loro coordinavano i mezzi di soccorso. Intorno alle 14:00 la centrale è stata dichiarata inagibile, e quindi è stata evacuata e spostata all’interno della palestra della Guardia di Finanza, nel frattempo le chiamate e quindi il coordinamento dei soccorsi è stato dirottato sulla centrale 118 di Teramo.Le difficoltà nel comunicare, tramite rete mobile, hanno reso il coordinamento dei soccorsi sul posto ancor più complicato. Col passare del tempo e l’aumento del numero dei decessi, si è reso necessario creare una camera mortuaria, inizialmente allocata per esigenze logistiche in P.za d’Armi e poi trasferita in una sala dedicata appositamente presso la Scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Struttura ritenuta idonea per accogliere la Direzione di Comando Centrale Coordinamento e Controllo (Di.Coma.C.), comprendente anche la sala operativa del 118 e della C.R.I.

 attività cri nell'emergenza abruzzo

Nel giro di 4 ore dalla richiesta d’intervento sul posto è arrivata una Cucina da Campo con possibilità di distribuire fino a 7.000 pasti oltre a 150 volontari che si sono acquartierati presso la Caserma Rossi di L’Aquila. Con questa mobilitazione, nel giro di poche ore dalle prime scosse, la prima unità di soccorso è stata in grado di fornire alla cittadinanza, oltre a una pronta assistenza medica, beni di prima necessità e conforto.Il Capo Dipartimento delle Emergenze, Dott. Leonardo Carmenati, ha attivato il Centro Logistico di Legnano, sollecitando l’invio di un altro Nucleo Cucina, messo a disposizione dal CIE di Verona, capace anch’esso di fornire 2.000 pasti al giorno. Intorno a questo si è formato il Campo Base, in località Boschetto presso la zona industriale Finmek, a L’Aquila. Rispondendo alla richiesta del Dipartimento di Protezione Civile, una colonna di mezzi, comprendente un’altra Unità Cucina, è stata inviata dalla Comitato Regionale C.R.I. Toscana e istallata presso il Campo di Collemaggio. Ulteriori 2 cucine in grado di somministrare 3.500 pasti al giorno sono state richieste sul posto per sopperire alle necessità della popolazione e sono state messe a disposizione dai Centri di Mobilitazione C.R.I. di Napoli e Torino presso la località Centi Colella. Nel tempo a Centi Colella è arrivata una cucina da campo, donata dalla Croce Rossa Svizzera, che ha fornito più di 2.000 pasti caldi al giorno.Mentre una parte del personale C.R.I. lavorava ai soccorsi e alla preparazione dei campi di accoglienza, l’altra parte, con competenze amministrative e logistiche, collaborava con i referenti per l’allestimento e organizzazione del Centro di Coordinamento, in un’area, ritenuta idonea ad essere utilizzata come centro operativo, adibita presso il palazzetto dello sport, compreso nel perimetro della Scuola Sovrintendenti e Ispettori della Guardia di Finanza. Meno di 48 ore dopo il sisma, la C.R.I. disponeva sul territorio di circa 450 volontari di tutte le componenti, 5 fuoristrada, 26 ambulanze, 1 ambulanza fuoristrada, 9 furgoni trasporto, 1 pulmino per il trasporto disabili, 1 pulmino da 20 posti, 10 autovetture, 2 furgoni refrigerati, 4 autoarticolati, 2 autocarri, 1 auto rimorchio, 1 autogru, 1 carro officina, 1 carro soccorsi e 1 muletto. Le 5 postazioni cucina avevano già dalle prime ore fornito, tra colazioni, pranzi e cene, più di 13.000 pasti al giorno a feriti, sfollati e personale di soccorso. I campi attendati attivi per la popolazione erano 3, nelle località Collemaggio, Centi Colella, e San Gregorio, mentre la maggior parte del personale C.R.I. pernottava nel Campo Base. I Presidi Medici Avanzati gestiti interamente dalla C.R.I. e attivi già dalle prime ore della tragedia erano 4:2 a L’Aquila, in zona Piazza D’Armi e al Campo Sportivo di San Gregorio, e 2 a Paganica. Le prestazioni effettuate dall’arrivo sul campo all’8 Aprile sono state più di 1.000.Nelle prime 72 ore dal sisma, quindi, l’Organizzazione territoriale delle Operazioni in Abruzzo era stata così composta:

 

  • Coordinatore generale delle operazione: Commissario Francesco Rocca;
  • Commissario ad acta C.R.I. per le zone colpite dal sisma: P.ssa Maria Teresa Letta;
  • Coordinamento sul territorio: il Dott. Leonardo Carmenati;
  • Coordinatore Nazionale per l’Emergenza Abruzzo: il Sig. Roberto Antonini;
  • Referente operativo e coordinatore componenti volontaristiche C.R.I. sul campo: il Sig. Pierluigi De Ascentiis, già Delegato Regionale C.R.I. di Protezione Civile per l’Abruzzo; allo stesso è affidata la gestione del Centro di Coordinamento Emergenza C.R.I. (C.C.E) appositamente costituito per il sisma Abruzzo 2009;
  • Responsabile Sanitario: la D.ssa Antonella Pescini;
  • Responsabile Farmaceutico: la D.ssa Teresa Marinelli;
  • Referenti per la Sala Operativa e Protezione Civile C.R.I. Abruzzo (Di.Coma.C.): il Sig. Fabio Torretta, la Infermiera Volontaria Anastasia Siena ed il Maggiore Raffaele Cosetti;
  • Responsabile del Centro Unificato di Raccolta e Smistamento C.R.I. Abruzzo situato ad Avezzano: il Magg. C.R.I. Carlo Remor.

72 ore dopo l’evento drammatico la C.R.I. aveva già dispiegato le proprie risorse e, in sinergia tra loro e con il coordinamento del Dipartimento di Protezione Civile, iniziava la fase di “stabilizzazione” dell’emergenza, cominciando a dedicare la propria attività alla gestione dei casi vulnerabili e alla preparazione del “dopo” evento. Si ricordano, a titolo esemplificativo, moltissimi micro-eventi che hanno visto i bambini più piccoli come destinatari delle attività di clownerie e che sono stati finalizzati all’aiuto agli anziani (con l’apertura di una casa di riposo con annessa attenzione sanitaria in uno dei campi gestiti dalla C.R.I.).Intensa e costante continua ad essere l’erogazione dei pasti sia alla popolazione che agli operatori impegnati nell’assistenza umanitaria, con punte massime di 22.000 pasti preparati in un giorno.Ininterrotta l’assistenza alla popolazione con la distribuzione di generi di prima necessità raccolti e organizzati nel Magazzino C.R.I. di Avezzano.Inoltre, viste le migliaia di chiamate giunte all’URP del Comitato Centrale di Roma, sin dal 6 aprile, l’8 aprile 2009 è stata attivata la Sala Nazionale URP presso la Sala del Consiglio Nazionale del Comitato Centrale, che è rimasta aperta ininterrottamente da tale data al 30 maggio 2009, dalle ore 7.00 alle ore 22.00, tutti i giorni compresi i festivi, con 10 postazioni informatiche, un indirizzo di posta elettronica dedicato alla donazione di materiali ed un numero verde con 15 linee telefoniche. Dall’8 aprile al 30 maggio 2009 si sono alternati nella Sala Nazionale URP 145 volontari appartenenti a tutte le Componenti Volontaristiche C.R.I. del Comitato Provinciale di Roma, 4 dipendenti del Comitato Centrale ed è stato presente ininterrottamente il responsabile dell’URP.[ il dopo 240 giorni ]L’evoluzione dell’intervento di emergenza ha visto la C.R.I. subentrare nella gestione di quei campi che in passato erano condotti da altre organizzazioni di volontariato, le quali – non avendo una struttura grande e organizzata come quella della C.R.I. – dopo alcune settimane di (meritorio) impegno sul campo, non hanno avuto più risorse per continuare l’attività di assistenza.Alla metà di aprile del 2009, 22.000 persone hanno ricevuto trattamenti salva-vita.Alla metà di ottobre 2009 (sei mesi dopo il terremoto), la C.R.I. era operativa in 9 tendopoli, assisteva la popolazione che non aveva ancora un riparo e continuava a svolgere attività sanitarie e sociali descritte nella presente relazione.Ricordare tutti gli interventi è quasi impossibile: l’attività è stata continuativa e continuata in tutti i settori: emergenza, assistenza alla popolazione, ricostruzione… A otto mesi dalla grande scossa, sono stati 9 i campi che la C.R.I. ha gestito direttamente e altri 12 quelli ai quali ha fornito i pasti; 8 PMA con medico, infermiere ed autoambulanza; una ludoteca per bambini (oltre a quelle in tutti i campi gestiti direttamente da C.R.I.). In queste strutture vi hanno lavorato più di 12.000 volontari e operatori logistici, distribuendo 12.000 coperte e avviando un vasto programma di soccorso volto al salvataggio di persone sotto le macerie, all’alloggio e al vitto (circa 1.500.000 pasti caldi in totale) delle persone sfollate, al soccorso socio-psicologico alle vittime del sisma.[il presente ma quello che per noi è anche futuro prossimo]La Protezione Civile ha disposto la chiusura dei campi attendati e sta operando per trovare soluzioni alloggiative per tutti gli abitanti colpiti. La Croce Rossa Italiana ha chiesto di rimanere presente prima al Campo Base dell’Aquila e poi anche alla Di.Coma.C. (Direzione Comando e Controllo del Sistema di Protezione Civile a Coppito) e ad Avezzano per garantire la realizzazione dei progetti ancora in corso.Alla fine di novembre 2010 (sette mesi dopo la catastrofe), il piano di emergenza della C.R.I. in materia di soccorso e di ricostruzione a L’Aquila è stato concluso. Nei primi giorni di dicembre è stato chiuso il Campo Base de L’Aquila e i mezzi e materiali sono stati trasferiti nel Centro Logistico di Avezzano dove ancora oggi volontari e operatori della C.R.I. continuano ad operare per garantire tutte le funzioni ancora necessarie.Le attività di assistenza sociale, di tipo sanitario e gli interventi di ricostruzione sono garantiti fino al pieno recupero e al ritorno alla normalità. Si stanno ultimando le ricostruzioni e si sta portando avanti un programma di accompagnamento e di assistenza della popolazione.

Rendicontazione e Accountability

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