Nelle sale cinematografiche il film “20 sigarette”

un'immagine del film

Alle riprese hanno preso parte uomini, mezzi e attrezzature del Corpo Militare

Il film “20 sigarette”, presentato lo scorso 5 settembre alla 67^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in concorso a “Controcampo Italiano”, a fine proiezione ha riscosso 14 minuti di applausi e una standing ovation del pubblico in lacrime.    Prodotto da Tilde Corsi, Gianni Romoli e Claudio Bonivento per la R&C Produzioni, in collaborazione con Rai Cinema, verrà distribuito nelle sale cinematografiche da Cinecittà Luce dall’8 settembre. Il film è tratto dal libro “Venti sigarette a Nassirya”, edito da Einaudi, scritto da Aureliano Amadei, attore teatrale, cinematografico e regista, insieme con Francesco Trento, scrittore e sceneggiatore.    Narra la storia autobiografica di Amadei, scampato miracolosamente all’attentato del 12 novembre 2003 alla base “Maestrale” di Nassiriya, sede dell’unità di manovra Multinational Specialized Unit (MSU) dei Carabinieri, provocato da un camion bomba condotto da una cellula terroristica suicida.

  Il regista Aureliano Amadei, a sinistra, insieme al protagonista del film Vinicio Marchioni

Amadei, giunto a Nassiriya il giorno precedente all’attentato, insieme a Stefano Rolla, regista cinematografico della casa di produzione “Gabbiano Film”, e a Marco Beci, funzionario della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, stava eseguendo alcuni sopralluoghi propedeutici alle riprese del documentario “Babilonia terra tra due fiumi”, riguardante l’operato dei militari del contingente italiano dediti alle attività di ricostruzione in Iraq.Nel devastante scoppio, procurato da un’ingente quantità di esplosivo, persero la vita diciannove italiani e nove iracheni. In quella che fu poi definita “La strage di Nassiriya” Rolla e Beci perirono tragicamente, mentre Amadei, gravemente ferito, fu curato inizialmente presso l’ospedale da campo americano a Tallil, nei pressi di Nassiriya, e quindi trasferito al Policlinico militare del Celio di Roma.Nei mesi di ospedale Aureliano ricorda tutto e riflette. Analizza la presenza militare in Iraq nel suo insieme. Prende forma così un originale romanzo-reportage sulla verità che man mano prende forma.Aureliano Amadei, dopo la stesura del libro, ha voluto realizzare e dirigere “20 sigarette” per trasmettere in immagini e suoni al pubblico quello che non è riuscito ad esprimere con la scrittura.

  

Copy link
Powered by Social Snap